IL CONVEGNO

Scuola digitale, Solda (Miur): “Piano entro fine mese”

“Nessun provvedimento calato dall’alto, faremo leva sulle reti di scuole e di docenti”. Lo ha annunciato la componente della segreteria tecnica del ministero al convegno “Scuola digitale: le nuove vie della didattica”, organizzato da CorCom e Tim Impresa Semplice in collaborazione di Forum PA

Pubblicato il 01 Ott 2015

Patrizia Licata

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Come l’innovazione digitale può cambiare sia la didattica e il ruolo degli insegnanti che l’apprendimento e la partecipazione degli studenti è uno dei temi centrali in ogni politica sull’innovazione. Dagli Stati Uniti all’Unione europea il dibattito è nel pieno del suo fermento perché capire come le tecnologie aiutano a formare le competenze significa anche preparare le future generazioni di lavoratori e cittadini. Se ne è discusso oggi durante l’evento “Scuola digitale: le nuove vie della didattica” organizzato da CorCom e Tim Impresa Semplice con la collaborazione di Forum PA.

La scuola non può più limitarsi a fornire nozioni ma deve ampliare il suo compito alla formazione della persona; l’Italia partecipa al fermento globale, decisa a recuperare il suo ritardo di “infrastrutturazione” ma anche di competenze. La digitalizzazione della scuola non comincia ovviamente oggi per la prima volta, come ha illustrato Donatella Solda della Segreteria Tecnica del Miur, ma oggi cambia registro, perché è chiaro che non si può più procedere per singoli progetti e finanziamenti che creano isolati casi di eccellenza. “Abbiamo 72.000 docenti, 375.000 aule in 82.000 istituti”, ha indicato la Solda, e il compito del governo è raggiungere tutti e tempestivamente, perché le tecnologie corrono e diventano obsolete rapidamente.

Per questo la riforma della scuola voluta da Matteo Renzi prevede un’erogazione di fondi stabile, ovvero 30 milioni di euro ogni anno (che sono 90 milioni nel 2015) per un piano di digitalizzazione scolastica che ha respiro “strategico” e che si fonderà su “azioni eseguibili” da parte del Ministero e delle scuole lungo tre direttrici principali: infrastrutture, formazione e contenuti. Si tratta di una serie di novità nel Piano nazionale per la scuola digitale che il Miur presenterà entro fine mese, ma di cui la Solda ha potuto già descrivere modalità e obiettivi.

La formazione è un pilastro e punterà a seguire i docenti lungo l’intera carriera, dando priorità alla conoscenza delle lingue e delle nuove metodologie didattiche, “con l’obiettivo di raggiungere il cento per cento del personale docente”, ha sottolineato la Solda. L’infrastruttura è ovviamente imprescindibile e non si tratta solo di portare la fibra alla porta della scuola ma anche di infrastrutturare gli edifici perché siano connessi su wifi.

Il piano del governo prevede anche grandi laboratori territoriali per formare i giovani alle professioni del futuro, con una collaborazione con enti locali e università, dotazioni di device hitech nelle aule, dai videoproiettori ai tablet, e un sistema di identità digitale per insegnanti e studenti compatibile con Spid che associerà a ogni insegnante il suo percorso formativo e a ogni studente il suo curriculum, facilitando nel contempo il dialogo col Ministero. Ancora, il piano punta all’abilitazione di contenuti digitali che possano in parte sostituire i pesanti volumi di carta. La selezione dei contenuti digitali è oggi un compito che pesa interamente sui docenti, ma il Miur intende supportarli con la creazione di repository di testi certificati a cui i docenti potranno attingere e che potranno essere condivise per mettere a fattor comune le esperienze. “Questo piano non sarà calato dall’alto”, ha assicurato la Solda; “cercheremo invece di far leva sulle reti di docenti e di scuole. Ci adoperereremo per far conoscere il piano perché gli obiettivi siano condivisi da tutti”.

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