IL REPORT DELLA UE

Telco bugiarde: la velocità del broadband non è quel che promettono

Lo dice un report della Commissione europea: c’è un gap del 25% fra quanto pubblicizzato e la navigazione reale. Adsl meno affidabile della fibra. Ma con il nuovo “pacchetto” telco operatori obbligati a una maggiore trasparenz.

Pubblicato il 22 Ott 2015

Mila Fiordalisi

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La velocità della banda larga? Non è quella pubblicizzata dagli operatori. Lo ha messo nero su bianco la Commissione europea in un report che analizza per l’appunto lo stato della velocità delle connessioni alle linee broadband fisse nei 28 Stati membri ma soprattutto mira a verificare qual è il “gap” in termini di byte fra quanto promesso dalle telco e quanto ottenuto dai consumatori.

Secondo la Commissione il gap ammonta al 25%: “I clienti del broadband fisso ottengono solo (e la Commissione ci tiene a sottolineare il “solo”) il 75% delle velocità di connessione pubblicizzate”, si legge nel report. Se da un lato la velocità media di connessione sta crescendo significativamente (dai 30 Mbps del 2013 ai 38 del 2014) grazie agli investimenti nelle nuove reti – evidenzia Bruxelles – la differenza fra quanto promesso e quanto ottenuto non solo non sta migliorando ma in alcuni casi si assiste a una progressiva regressione. Al confronto fra le varie tecnologie emerge infatti che è la fibra ad essere più “affidabile”: soltanto il 63,3% della velocità pubblicizzata per l’accesso via xDsl risulta veritiero, addirittura registrando un peggiornamento dal 2013, quando il dato si attestava al 63,8%. Si sale all’86,5% per le connessioni via cavo (anche qui in calo dal 2013 quando il dato si attestava al 89,5%) e all’83% nel caso dell’Fttx in aumento dall’82,7%.

Ma l’Europa punta ad uscire dall’impasse con le regole introdotte dal nuovo “pacchetto” Tlc che sarà formalmente adottato dal Parlamento europeo il 27 ottobre dopo l’accordo raggiunto a giugno (dopo mesi di battaglia in particolare sulla questione mobile roaming). “I dati pubblicati oggi sulla velocità di connessione mostrano che gli operatori non sempre promettono ciò che annunciato. Ebbene, le regole che saranno adottate la prossima settimana imporranno maggiore trasparenza e daranno più ‘potere’ ai consumatori”.commenta il Commissario europeo al Digital Single Market, Andrus Ansip. Il Telecoms Single Market Package prevede infatti nuove regole sulla trasparenza a partire dal 30 aprile 2016 quando gli operatori dovranno informare i consumatori sul minimo e il massimo garantiti in quanto a velocità di connessione sia riguardo alle connessioni fisse sia a quelle mobili. Gli operatori dovranno prevedere forme di rimborso o comunque garantire i consumatori nel caso in cui non siano in grado di mantenere le velocità annunciate. E i consumatori, da parte loro, potranno decidere di recidere dal contratto più facilmente nel caso le promesse non saranno mantenute.

LE MISURE AL VOTO DEL PARLAMENTO UE

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