LA QUOTAZIONE

Poste in Borsa, Caio: “Passaggio storico per noi e per il Paese”

Il suono della campanella di Piazza Affari ha dato il via alle negoziazioni. Il cfo del gruppo postale Ferraris: “Nessun socio oltre il 2%”. A fine giornata, il titolo ha chiuso in lieve calo dello 0,74% comunque meglio del Ftse Mib

Pubblicato il 27 Ott 2015

Andrea Frollà

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La quotazione di Poste Italiane in Borsa è realtà. Il suono della campanella a Piazza Affari effettuato stamattina dall’amministratore delegato della compagnia postale Francesco Caio ha inaugurato la più grande privatizzazione in Italia degli ultimi 15 anni. Lo sbarco ufficiale sul mercato azionario ha visto nella sala di Palazzo Mezzanotte un parterre d’eccezione, con una prima fila gremita di banchieri: l’ex presidente di Monte Paschi Siena Alessandro Profumo, il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè e Alberto Nagel, amministratore delegato dello sponsor dell’operazione, ossia Mediobanca che è stata anche coordinatore dell’offerta globale di vendita assieme a Banca Imi, Bofa Merrill Lynch, Citi Group e UniCredit.

“Stiamo prendendo i valori di Poste e li portiamo nel futuro, Poste quotate è Poste di questo mondo che cambia” – ha dichiarato alla platea Caio. Poco prima, a dare il benvenuto a Piazza Affari è stato Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana: “Siamo molto orgogliosi di accogliere sui nostri mercati a Poste Italiane – ha detto Jerusalmi ad inizio delle negoziazioni – L’ipo è stata un grande successo con una domanda che ha superato di oltre tre volte l’offerta e una base di investitori fortemente diversificata e internazionale”.

Un azionariato che come sottolineato dal cfo di Poste Luigi Ferraris “non ha nessun socio oltre il 2%”. Presente anche Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministero dell’Economia e delle finanze, azionista di riferimento di Poste.

La più grande operazione azionaria del 2015 in Europa ha visto il gruppo postale raccogliere in fase di collocamento 3,4 miliardi di euro, per una capitalizzazione da 8,8 miliardi ad un prezzo iniziale di 6,75 euro per azione. Il titolo ha chiuso l’esordio a Piazza Affari in lievissimo calo (-0,74%) attestandosi sui 6,70 euro. Magra consolazione: Poste ha chiuso la prima partita in Borsa meglio del Ftse Mib di Milano che ha ceduto l’1,15%. “Il titolo va valutato sul lungo termine perché noi abbiamo il passo del montanaro” – ha commentato l’amministratore delegato, Francesco Caio.

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