IL CASO

Facebook, il Belgio stoppa il tracking dei non iscritti

Entro 48 ore l’azienda dovrà interrompere il tracciamento di indirizzi Ip e preferenze di chi naviga “da esterno” sul social. Oppure multe da 250mila euro al giorno. Facebook: ricorreremo in appello

Pubblicato il 10 Nov 2015

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Stop ai controlli sui non iscritti. Arriva dal tribunale civile di Bruxelles un freno alla tracciabilità degli internauti che su Facebook non hanno un account, ma navigano sul social network da “esterni”. L’autorità giudiziaria belga ha infatti imposto alla compagnia di sospendere entro 48 ore, pena una multa da 250mila euro, il tracciamento di quelli che tecnicamente vengono definiti “datr-coockies”, ossia gli indirizzi Ip dei computer e le preferenze degli utenti che navigano su Facebook. Dati che la compagnia di Zuckerberg, che ha già annunciato ricorso in appello contro la sentenza, conserva per due anni.

“Utilizziamo i datr-cookies da più di cinque anni per rendere Facebook più sicuro per il miliardo e mezzo di utilizzatori in tutto il mondo – ha spiegato il social network in una nota – Siamo impegnati a limitare al massimo i disturbi per l’accesso a Facebook dal Belgio”.

Di tono opposto le dichiarazione del viceministro belga per la protezione della privacy, Bart Tommelein: “Il fatto che Facebook debba smettere di trattare i dati e tracciare le abitudini di navigazione dei non utilizzatori di Facebook in Belgio dimostra che possiamo contare, anche se siamo un piccolo paese”.

Nella sentenza è inoltre precisato che la raccolta dei dati dei non utenti dovrebbe prevedere un’esplicita autorizzazione, ma Facebook si è detta pronta a convincere il tribunale che la tracciabilità dei non-utenti sia un’arma fondamentale contro la cybercriminalità e per ostacolare i furti d’identità.

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