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Toshiba bussa alle banche: 2,5 miliardi per uscire dal profondo rosso

Dopo lo scandalo dei conti gonfiati, il declassamento di Moody’s e il taglio di circa 7mila posti di lavoro il gruppo è alla ricerca di capitale da destinare alla ristrutturazione. Sarebbe il secondo prestito pesante dopo i 3 miliardi ottenuti a settembre

Pubblicato il 29 Dic 2015

Andrea Frollà

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Toshiba a caccia di credito per la ristrutturazione. Il colosso giapponese ha previsto per il 2015 una perdita monstre da 4,5 miliardi di euro e nelle ultime settimane, tra gli strascichi dello scandalo relativo ai conti gonfiati e le scure delle agenzie di rating (Moody’s l’ha declassata a “spazzatura”), sta cercando di tenere botta ad una crisi senza precedenti.

Per questi motivi il nuovo management della compagnia, subentrato dopo le dimissioni dell’ex presidente e 7 top manager del board, è pronto a bussare alla porta delle banche per ottenere 300 miliardi di yen, l’equivalente di circa 2,5 miliardi di euro, da destinare ad un progetto di ristrutturazione complessiva del gruppo. Secondo il quotidiano finanziario giapponese Nikkei tra gli istituti di credito coinvolti nell’operazione ci sarebbero anche Mizuho Bank e Sumitomo Mitsui Banking Corporation.

Non sarebbe il primo né probabilmente l’ultima linea di credito aperta da Toshiba, visto che solo 4 mesi fa il colosso nipponico ha beneficiato di circa 400 miliardi di yen, circa 3 miliardi al cambio in euro, che sono andati a coprire una parte dei buchi nei bilanci, truccati ininterrottamente dal 2008.

Bisognerà vedere se da parte delle banche ci sarà la disponibilità nel concedere fiducia ad una compagnia che ha visto dimezzare la propria capitalizzazione di mercato negli ultimi 12 mesi. Senza contare le ricadute occupazionali dei primi provvedimenti presi dal nuovo cda: saranno 6.800 posti di lavoro che verranno tagliati nelle divisioni tv, pc ed elettrodomestici.

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