CONCORRENZA

Logo Tim, caso chiuso: il marchio è registrato. Quello di iCal Widget no

Il nuovo simbolo commerciale della compagnia di Tlc è stato regolarmente registrato, al contrario di quello dell’app. In ogni caso, sarebbero probabilmente mancati i presupposti per un’ipotesi di concorrenza sleale: ecco cosa dice il nostro ordinamento

Pubblicato il 15 Gen 2016

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Il caso, o presunto tale, legato al logo di Tim è risolto. Nella giornata di ieri il popolo della Rete si era interrogato sulla netta somiglianza tra il nuovo simbolo della telco e quello di iCal Widget, applicazione scaricabile dall’Apple Store: stessa forma (entrambi disegnati utilizzando il trigramma cinese che significa “montagna”), colori diversi. Ma il nuovo marchio commerciale del gruppo Telecom Italia, realizzato da Interbrand, è stato regolarmente registrato. Quello dell’applicazione mobile no.

Se c’è dunque tra la telco e gli sviluppatori dell’app qualcuno che attualmente può vantare reali diritti di copyright sul proprio simbolo è Tim. C’è da aggiungere che nemmeno una doppia registrazione da parte di entrambe le società avrebbe configurato l’ipotesi di concorrenza sleale legata alla contraffazione del marchio. Infatti, secondo il nostro codice civile (art. 2598), tale reato si configura nel caso si utilizzino “nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni distintivi legittimamente usati da altri, o imiti servilmente i prodotti di un concorrente, o compia con qualsiasi atro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente”.

E fino a qua ci siamo ma, specifica la giurisprudenza in materia, tra i due soggetti deve sussistere un rapporto di concorrenzialità, individuabile quando i prodotti e i servizi offerti dai due concorrenti sono destinati a soddisfare gli stessi bisogni.

Quindi spesso nel caso di prodotti o servizi identici oppure tra loro affini. Non proprio il caso che riguarda Tim, un operatore nazionale di telecomunicazioni, e Crater Tech LLC, una micro-società che finora ha sviluppato un’applicazione per smartphone.

Se non bastasse questo, c’è da sottolineare infine che i trigrammi cinesi, cui entrambe si sono ispirate, non sono certo simboli di recente creazione. Sono infatti simboli dalla storia millenaria e non possono essere oggetto di registrazione così come sono. Non a caso, Tim l’ha utilizzato all’interno di una forma quadrata cambiandone i colori. Con buona pace di tutto il Web.

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