IL CASO

“Sfruttate il lavoro minorile”, Amnesty International contro Apple e Samsung

La denuncia dell’ong e di Afrewatch: in Congo lavoratori e minori senza diritti impiegati per estrarre il cobalto. Nel mirino anche Sony

Pubblicato il 19 Gen 2016

Andrea Frollà

cobalto-160119125229

Sfruttamento del lavoro minorile dietro le batterie di smartphone e auto elettriche. È questa la denuncia di Amnesty International e Afrewatch che mette sotto accusa Apple, Samsung, Sony e altre compagnie, che sfrutterebbero il lavoro dei minori a monte della produzione di alcuni componenti. I marchi in questione non effettuerebbero controlli adeguati per evitare che in alcuni dei loro prodotti sia utilizzato il cobalto estratto da lavoratori sfruttati, soprattutto bambini.

Il rapporto diffuso oggi si concentra sugli abusi dei diritti umani nella Repubblica democratica del Congo che alimentano il commercio globale di cobalto, fra le materie prime impiegate nelle batterie agli ioni di litio utilizzate in molti dei nostri device.

La documentazione fornita dalle due organizzazioni documentano testimonia l’acquisto dei commercianti della materia prima in aree in cui è molto diffuso il lavoro minorile, poi rivenduto alla Congo Dongfang Mining (CDM), società interamente controllata dal colosso cinese Zhejiang Huayou Cobalt.

La filiera sotto accusa porta a tre produttori di componenti per batterie in Cina e Corea del Sud, fornitori della aziende che servono colossi dell’elettronica e delle auto come Apple, Microsoft, Samsung, Sony, Daimler e Volkswagen.

Amnesty International spiega di aver contattato 16 multinazionali che figuravano tra i clienti dei produttori di batterie con cobalto lavorato da Huayou Cobalt: nessuna è riuscita a fornire informazioni dettagliate sulla provenienza del cobalto usato nei propri prodotti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 2