“L’Italia non possiede infrastrutture di rete: ma così rischia grosso”

Roberto Baldoni direttore del Centro di ricerca Cyber intelligence della Sapienza in audizione alla Camera: “Riportiamo i data center e i ricercatori nel nostro Paese”

Pubblicato il 09 Feb 2016

Andrea Frollà

baldoni-131212112711

“Noi siamo uno dei pochissimi Paesi che non è proprietario della sua infrastruttura di rete e questo è un problema serio”. Non usa mezzi termini Roberto Baldoni, direttore del Centro di ricerca Sapienza in Cyber intelligence e Information security, intervenuto oggi in audizione alla Commissione Difesa della Camera.

Baldoni, sentito nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla sicurezza nello spazio cibernetico, ha più volte evidenziato il difetto dell’Italia dal punto di vista infrastrutturale delle reti sottolineando anche l’assenza di produttori locali di hardware. Per il docente “bisognerebbe consolidare la presenza di data center italiani” e trattenere i ricercatori in Italia, anche per una questione di maggiore sicurezza.

“Cosa ne sappiamo di cosa fanno dei dati dei nostri cittadini e delle nostre imprese nei data center all’estero? – ha chiesto Baldoni riferendosi a Linkedin -. Bisognerebbe cercare di riportare in Italia i centri di ricerca: nel 1990 a Roma c’era un centro Telecom con 500 persone, c’era Ibm, c’era Italtel. Oggi abbiamo raso al suolo tutto quello che c’era fino a quindici anni fa”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 3