IL BILANCIO

Cellnex, boom di ricavi a +40%. Ma utili zavorrati dalle torri Wind

La newco nata da uno spinoff di Abertis presenta il suo primo bilancio: nel 2015 il fatturato sale a 613 milioni di euro, i guadagni scendono del 20% a causa della chiusura di 9 canali Tv in Spagna e delle acquisizioni in Italia

Pubblicato il 19 Feb 2016

A.S.

cellnex-151023132540

Primo bilancio per Cellnex Telecom dopo la separazione da Abertis e la quotazione in borsa. Nel 2015 la società ha registrato una forte crescita dei ricavi, con un +40%, a 613 milioni di euro, e una crescita dell’ebitda ricorrente a 235 milioni (+32%).

Rallenta invece l’utile netto, che scende a 48 milioni arrivando a perdere il 20%. “La comparazione con il 2014 è condizionata dalla chiusura delle trasmissioni di 9 canali TV nel maggio 2014 – si legge in una nota del gruppo spagnolo – e il consolidamento dal secondo trimestre del 2015 delle 7.377 torri acquistate da Wind in Italia”.

“I dati confermano l’evoluzione positiva e in linea con le previsioni degli analisti e degli investitori a seguito della quotazione in borsa dello scorso maggio – sottolinea Francisco Reyne’s (a sinistra nella foto), presidente di Cellnex – La gestione efficace dell’attività, l’efficienza nei costi e la decisione di costruire un progetto europeo di riferimento sulla base della forza e le capacità dispiegate in Italia e Spagna, rappresentano la tabella di marcia della società”.

L’esercizio è stato marcato “da importanti sfide – afferma l’Ad Tobias Martinez (a destra nella foto) – come l’integrazione dell’attività di Galata in Italia, la quotazione in Borsa con i cambiamenti e le trasformazioni che ciò ha implicato, o la pressione e l’esigenza sulla gestione dei costi e delle attività in un 2015 con un minor numero di canali di Dtt in Spagna, in attesa di recuperare i 1,75 multiplex associati a sei nuovi canali che si prevede possa avvenire il prossimo mese di aprile, di cui Cellnex gestirà il trasporto del segnale”.

L’attività nel settore delle reti di diffusione audiovisiva ha rappresentato il 36,7% dei ricavi con 225 milioni di euro mentre le infrastrutture per telefonia mobile, che includono già dal secondo trimestre le torri acquistate a Wind lo scorso 26 marzo, rappresentano gia’ il 50% dei ricavi con 303 milioni di euro. L’attività delle reti di sicurezza ed emergenza e le soluzioni per la gestione intelligente delle infrastrutture urbane hanno rappresentato il 13,8% dei ricavi a 85 milioni di euro.

Le linee guida per i prossimi anni puntano su “razionalizzazione dei siti grazie ad accordi con gli operatori di telefonia che consentiranno di ottimizzare le sue strutture di costi e le necessità di investimento, costruzione di 400 nuovi siti fino a 2021 per coprire servizi di Wind in base all’accordo chiuso per l’acquisto di Galata l’anno scorso; connessione con la fibra ottica dei siti che sono chiave per il dispiego effettivo dei servizi di banda larga in mobilità da parte dei clienti della compagnia; accordi di gestione di servizi in paesi che attualmente non sono di interesse prioritario della società, ma che possono costituire nuove opportuinità d’espansione a medio e lungo termine; infine piani di dispiego della nuova gestione di ‘small cells’ per migliorare il servizio in zone di grandi agglomerazioni”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 3