“Decripterò le informazioni del telefono di San Bernardino, con il mio team. Useremo prima di tutto l’ingegneria sociale, ci impiegheremo tre settimane. Se accetterete la mia offerta, non dovrete chiedere ad Apple di piazzare una backdoor nel suo dispositivo”. Il magnate della sicurezza John McAfee nonché in corsa per le presidenziali Usa 2016 per il Libertarian Party scende in campo nella guerra della privacy tra Apple e l’Fbi, offrendosi di decriptare l’iPhone di uno degli attentatori di San Bernardino. “In questo modo Apple non avrà la necessità di inserire una back door nel suo prodotto”, spiega il magnate in una lettera indirizzata al Federal boureau of investigations pubblicata dal sito di notizie statunitense Business Insider. “Se non dovessi riuscirci – sottolinea – mangerò una mia scarpa durante uno show televisivo”
Nell’ordinanza del giudice federale non si fa espressa menzione ad una back door, ma alla possibilità di disinnescare il meccanismo di reinizializzazione del dispositivo. “Se l’Fbi dovesse conseguire successo nell’ottenere questa back door, potrebbe averla per tutta la crittografia, e così il nostro mondo, come noi lo conosciamo, finirebbe – spiega McAfee – Nonostante i proclami dell’Fbi, che promette di proteggere lo strumento, noi tutti sappiamo che è impossibile. Ci sono mele marce ovunque. Qualche milione di dollari, qualche bella donna (o un uomo), un giro in yacht ai Caraibi potrebbe essere tutto quello che serve ai nostri nemici per avere pieno accesso ai nostri segreti”.