IL PROGETTO

L’Europa punta su “Optique”: atenei e imprese alleati sui big data

Finanziamenti per 10 milioni di euro: a fine 2016 vedrà la luce una piattaforma per analizzare grandi quantità di informazioni. Anche Bolzano e Roma fra le università impegnate nel progetto

Pubblicato il 31 Mar 2016

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Università e imprese lavorano fianco a fianco per dare vita a una piattaforma che consenta all’utente finali di ricavare in modo rapido e semplice informazioni utili dall’analisi di una grande quantità di dati. E’ il progetto Optics, finanziato dall’Ue con 10 milioni di euro, a cui sta lavorando un consorzio internazionale di cui fanno parte assieme alla Libera Università di Bolzano anche gli atenei di Oslo, Oxford, Roma, Atene e Amburgo e big dell’industria globale come la norvegese Statoil e Siemens. Un progetto sul quale per il secondo anno consecutivo la Commissione Europea ha espresso la valutazione “eccellente”.

Il progetto “Optique. Scalable End-user Access to Big Data” (http://optique-project.eu/), spiega una nota del consorzio, risponde alle esigenze di organizzazioni che hanno la necessità di condurre ricerche efficaci e veloci in banche di dati anche molto complesse. Il problema della gestione e della ricerca dei dati riguarda in ugual modo l’industria privata e la pubblica amministrazione. Ad esempio, nell’industria del gas e del petrolio dal 30 al 70% del tempo degli ingegneri viene consumato per la ricerca e la verifica della qualità dei dati. “La compagnia petrolifera norvegese Statoil, nostra partner di progetto – afferma Diego Calvanese (nella foto con alcuni collaboratori), docente all’università di Bolzano e alla guida del team che lavora su Optique in Alto Adige – dispone di circa 900 geologi che quando hanno bisogno di informazioni relative a trivellazioni effettuate in precedenza, devono aspettare anche fino a quattro giorni prima di avere una risposta”.

Oltre a Statoil, un altro importante partner di progetto è Siemens, entrata nel processo di sviluppo della piattaforma Optique con l’obiettivo di gestire al meglio le turbine a gas usate per la produzione di energia e, attraverso il controllo dei dati di funzionamento, prevenire eventuali guasti. “Grazie al prodotto che svilupperemo – aggiunge Calvanese – gli ingegneri responsabili della manutenzione potranno ottenere i dati che interessano direttamente a terminale senza bisogno di consultare esperti informatici, e impiegare una frazione infinitesimale del tempo speso attualmente”.

Il progetto Optique terminerà nel 2016 e il prodotto finale verrà commercializzato da FluidOps, azienda tedesca leader nel settore delle “semantic technologies” e partner del consorzio.

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