IL CASO

Twitter, una manager cinese contro l’embargo di Pechino

La nuova dg Kathy Chen ha lavorato per 7 anni nell’esercito di Pechino e in seguito in una società di cybersecurity al servizio del Governo. Avrà base a Hong Kong

Pubblicato il 18 Apr 2016

A.S.

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Jack Dorsey prova a lanciare un ponte verso la Cina, cercando di agevolare la fine dell’embargo del Governo di Pechino nei confronti del social network di microblogging. Per riuscirci affida la responsabilità della direzione generale dell’area “grande Cina” a Kathy Chen. Pur se ancora irragiungibile in Cina, Twitter infatti non vuole tralasciare nessuna occasione per provare a entrare nel più importante mercato Internet del pianeta e Chen, che sarà di base a Hong Kong, potrebbe avere i requisiti giusti per avere successo in questa missione, grazie ai venti anni di esperienza accumulata nel
mondo dell’industria tecnologica cinese.

Nel passato della manager ci sono rapporti a doppio filo con il Governo di Pechino: 7 anni presso l’Esercito di liberazione del Popolo e altri 5 a capo di una compagnia di software anti-virus in una joint venture collegata al ministero della Sicurezza pubblica. Da qui il sospetto, emerso tra coloro che protestano contro la decisione di Jack Dorsey di affidarle l’incarico, sull’uso improprio che potrebbe aver fatto o consentito di milioni di dati sensibili degli utenti.

Secondo informazioni raccolte da imprecisati insider della compagnia Usa riportati da Cao Yaxue, attivista e giornalista su ChinaChange.org, Chen, che sarebbe iscritta al Partico comunista cinese, da cui avrebbe riveuto un altro genere di incarico con tre obiettivi: raccontare la storia cinese e diffonderne cultura e tradizioni; sostenere le medie e grandi imprese aiutandole a crescere e a rafforzarne il brand; infine, fare da diffusore dei successi delle aziende nazionali nel campo della pubblicità e dell’information technology.

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