IL CASO

L’Ue stringe sull’affaire Android: Google rischia 7 miliardi di multa

In fase di chiusura l’indagine di Bruxelles sul sistema operativo di Big G, cui potrebbe seguire l’apertura di un procedimento formale. La compagnia rischia una sanzione senza precedenti in Europa

Pubblicato il 19 Apr 2016

Andrea Frollà

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L’Unione Europea si appresta a chiudere l’indagine per abuso di posizione dominante di Google. Nel mirino di Bruxelles è da tempo finito Android, il sistema operativo mobile di Big G, che rischia di costare alla compagnia californiana più di 7 miliardi di multa.

Google-Ue, questione di settimane – L’apertura di una procedura formale nei confronti del colosso hi-tech da parte della Commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, potrebbe infatti, in caso di accertamento della responsabilità di Google, portare a una multa fino al 10% del fatturato di gruppo. Secondo il Financial Times, tutto si risolverà in un senso o nell’altro nei prossimi giorni anche se il quotidiano economico riporta fonti certe che i regolatori dell’Ue, in particolare l’Antitrust, si siano convinti ad andare fino in fondo alla questione e a procedere nei confronti della compagnia statunitense. .

“Mai limitato la competizione sul mercato” – Google, già finita nel mirino dell’Ue per abuso di posizione dominante in relazione al proprio motore di ricerca, potrebbe dunque trovarsi con una grana non di poco conto. Tanto che il Financial Times paragona l’apertura di un fronte anti-Google da parte di Bruxelles alla battaglia lanciata dall’Europa nel 2013 contro Microsoft, cui fu chiesto un assegno da 561 milioni di euro per non aver offerto ai clienti la possibilità di scegliere il proprio browser. Big G ha sempre negato che il sistema mobile Android limiti la libera competizione sul mercato, sottolineando che oggi gli utenti, proprio grazie ad Android, hanno più scelta che in passato e che anche le app dei competitori come Microsoft, Amazon, Facebook ed Expedia sono facilmente scaricabili dal sistema operativo.

Google: “L’Ue protegge il passato dal futuro” – In ogni caso, l’Ue vuole verificare se Google abbia impedito l’accesso al mercato di sistemi operativi e applicazioni concorrenti, stipulando accordi con i produttori di smartphone e tablet Android per concedere il diritto di installare app e servizi di Google. Sempre sulle colonne del quotidiano britannico era intervenuto lunedì scorso il presidente business e operations di Google Europe, Matt Brittin, criticando l’atteggiamento della Commissione Europea e accusandola di “proteggere il passato dal futuro”. Dichiarazioni che hanno provocato la risposta arrivata a stretto giro di posta dalla Commissaria Vestager, che da Amsterdam ha rispedito le accuse al mittente senza sbottonarsi troppo: “Le nostre inchieste antitrust sono ancora in corso e non posso dire se questi gruppi hanno violato le regole”.

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