LA MARATONA PINK@WORK

Erdreich: “Dalle donne contributo importante all’innovazione”

Il ministro consigliere Affari pubblici dell’Ambasciata di Israele in Italia: “Creare le occasioni affinché il talento delle donne possa affermarsi”. Ma lo scenario non è dei migliori: in Italia solo il 15% degli addetti Ict è donna. Tassinari (Bic Lazio): “Opportunità imperdibile per sviluppo competitivo”. Intanto EkoKids si aggiudica la medaglia d’oro della Pink@Work jam

Pubblicato il 28 Giu 2016

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“Creare le occasioni perché il talento delle donne possa affermarsi e determinare le condizioni perché questo talento faccia sinergia con quello dei colleghi uomini”: con queste parole il ministro consigliere Affari pubblici dell’Ambasciata di Israele in Italia, Rafael Erdreich, ha tenuto a battesimo la Pink@Work Jam, la maratona dell’innovazione organizzata a Roma in collaborazione con Bic Lazio, Virgilio 2080 e Talent Garden Roma che ha sortito la medaglia d’oro a EkoKids, piattaforma digitale per la rivendita, il riciclo e lo smaltimento dei vestiti dei più piccoli.

Dedicata allo sviluppo di soluzioni tecnologiche a servizio delle donne la jam in 24 ore è riuscita a “sfornare” parecchie idee. Il secondo e terzo premio sono andati rispettivamente alla app SaveTime per ottimizzare il tempo “post lavoro” e a Ora X Plus che connette genitori e figli per monitorare le attività extra scolastiche e gestirne la logistica. Fra le idee frutto della maratona anche iFoods, servizio di consulenze nutrizionali per ristoratori e la app NoiDonne per segnalare abusi sul luogo di lavoro. I tre vincitori oltre ai premi di €1.000 per il 1° posto e €500 per il 2° e 3° posto, verranno “incubati” per un periodo da Bic Lazio e​ vedranno quindi concretizzarsi la loro idea, che potrà diventare una vera e propria startup.

“Le donne hanno portato un contributo importante allo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione, anche grazie all’attivazione di programmi volti a richiamare il talento delle donne”, ha detto il ministro consigliere Erdreich evidenziando i ruoli di vertice occupati dalle donne in Israele, da Miriam Naor, presidente della Corte Suprema a Jaffa Zilberschatz alla direzione dell’Israel Council for Higher Education, passando per Miriam Erez, fondatrice del Knowledge Center for Innovation del Technion, l’Istituto israeliano per la Tecnologia.

“Sta crescendo una nuova generazione di imprenditrici seriali e questa generazione non sta soltanto abbattendo delle barriere ma le sta letteralmente polverizzando”, ha aggiunto il ministro ricordando che “negli ultimi due anni è aumentato in modo significativo il numero di donne israeliane che, dentro e fuori Israele, dirigono aziende valutate oltre due miliardi e mezzo di dollari. È anche in ragione di questo trend che quest’anno abbiamo deciso di dedicare il contest Start Tel Aviv, promosso dal ministero degli Affari esteri israeliano e dalla Città di Tel Aviv, alle donne che fanno startup”.

Più lungo e difficoltoso il cammino italiano: “In Italia il 60,3% dei laureati è rappresentato da donne. Ma sono donne solo il 30% degli iscritti nelle facoltà scientifiche (Stem) e meno del 20% nella facoltà di Ingegneria”, ha sottolineato il direttore generale di Bic Lazio Laura Tassinari. “Le donne più qualificate hanno in generale un livello di occupazione più elevato, ma sono anche quelle che vanno più incontro a una differenza di trattamento salariale rispetto ai colleghi uomini”. Tassinari ha fatto presente inoltre che è “rosa” solo il 12,4% delle startup innovative contro il 21,5% delle aziende complessive italiane e che solo il 20,3% di aziende avviate con capitale di rischio appartiene a imprenditrici. E ancora: meno dell’15% delle imprese hi-tech fa capo alle donne e appena il 15% degli addetti Ict è donna. “Rilanciare le capacità delle donne- conclude la manager – costituisce un’opportunità imperdibile per lo sviluppo competitivo delle imprese ed economico del Paese”.

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