STRATEGIE

L’e-commerce salverà i media, parola di BuzzFeed

Il sito di news social realizza un Lab dove testare modalità di vendita online di prodotti per aumentare le entrate. Intanto tra i giornali Usa si diffonde il “marketing di affiliazione”: link inseriti nelle notizie che rimandano a store online

Pubblicato il 29 Nov 2016

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L’e-commerce salverà i media? Poco più di un mese fa BuzzFeed ha acquisito la startup Scroll, apparentemente senza che nessuno se ne sia accorto. Ma si tratta di una mossa che potrebbe rivoluzionare il modo in cui concepiamo il giornalismo. Secondo alcuni analisti si tratta di una “accoppiata” improbabile ma i due manager che l’hanno fatta nascere – il fondatore della startup Ben Kaufman, imprenditore attivo nell’e-commerce e il ceo di BuzzFeed Jonah Peretti – non la pensano così: stanno infatti lavorando alla realizzazione di un BuzzFeed Product Lab, un luogo virtuale dove sperimentare la vendita online tramite i media.

BuzzFeed, che ha appena completato un round di finanziamento di 200 milioni di dollari, sta esplorando con sempre più tenacia l’e-commerce come fonte di entrate. Già questa estate il sito di news social aveva lanciato un negozio online che vende t-shirt, cappellini o calze.

Ora con la creazione del Lab, dove lavorano 10 persone passa al livello successivo: entro dicembre il laboratorio lancerà un nuovo sito, FuckShitShop, con prodotti ad hoc dedicati ai Millennials.

Non è il primo esperimento di BuzzFeed sul fronte e-commerce: la società già usa il cosiddetto “marketing di affiliazione”, una modalità che inserisce negli articoli link che rimandano a prodotto presenti su Amazon. Nel caso che la vendita vada a buon fine, BuzzFeed riceve una commissione.

Il marketing di affiliazione è usato da molti big dell’editoria Usa, da Condé Nast fino a Univision o Vox Media che cercano di fare fronte al calo delle entrate dalla pubblicità online virando sui servizi di web shopping.

Anche il “New York Times” si sta organizzando. A ottobre ha comprato il Wirecutter, un sito che recensisce prodotti hi-tech, e The Sweethome, una guida online ai prodotti per la casa per la cifra totale di 30 milioni di dollari.

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