Industria 4.0, più risorse ai progetti che creano lavoro

Il ministro Calenda firma il decreto sui nuovi contratti di sviluppo: priorità di finanziamento per i programmi di smart manufacturing che impattano sull’occupazione e che attraggono investimenti stranieri. Dal Cipe 916 milioni

Pubblicato il 02 Dic 2016

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Oltre 916 milioni di euro dal Pon Imprese per i nuovi contratti di sviluppo, con una corsia preferenziale per progetti coerenti con il piano “Industria 4.0”. Il ministro Calenda ha firmato il decreto, in registrazione della Corte dei Conti, che dà la stura a una serie di contratti che erano ormai congelati da diverso tempo in attesa che si sbloccassero nuove risorse.

Lo scorrimento delle domande era subordinato all’individuazione di fondi nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Ieri il Cipe ha approvato il Pon Imprese e competitività per un totale di 1,4 miliardi, di cui 916 milioni destinati ai contratti di sviluppo (658 per le regioni del Centro-Sud, 74 per le regioni in transizione, 184 per il Centro-Nord).

Le agevolazioni sono concesse in diverse forme, anche combinate: finanziamento agevolato, contributo in conto interessi, contributo in conto impianti e contributo diretto alla spesa. Il decreto prevede che alcuni investimenti abbiano priorità nell’esame dei programmi da parte di Invitalia, il soggetto gestore, e nella prenotazione delle risorse. Si tratta di progetti di almeno 50 milioni (20 per il settore agricolo), quindi di taglia superiore rispetto al limite in vigore per tutti gli altri progetti (rispettivamente 20 e 7,5 milioni). Se è presente almeno uno di questi tre requisiti – significativo impatto occupazionale, capacità di attrazione di investimenti esteri, coerenza con gli investimenti di Industria 4.0 – si firma un accordo di sviluppo tra ministero, Invitalia e l’impresa, con le Regioni che a loro volta possono intervenire con un impegno a cofinanziare il progetto. In tutti questi casi l’istruttoria di Invitalia può durare al massimo 90 giorni, e non 120, dalla presentazione della domanda. Dei 916 milioni attivati ieri dal Cipe per i contratti di sviluppo si stima che circa la metà potranno rientrare in questa procedura «fast track».

Per tutti i progetti, e non solo per quelli di grande dimensione, il decreto introduce inoltre un tempo limite, a pena di decadenza, per avviare il programma: entro 6 mesi dalla concessione delle agevolazioni. E riduce i tempi per concluderlo: da 48 a 36 mesi.

Il Programma operativo approvato ieri dal Cipe su istruttoria seguita dal sottosegretario del Mise, Antonio Gentile, contiene anche il piano per la «space economy» da 350 milioni a valere sempre sul Fondo sviluppo e coesione e il potenziamento con 100 milioni del «Piano iniziativa Pmi» per favorire il credito delle piccole e medie imprese, attraverso cartolarizzazione di finanziamenti già erogati.

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