LA RICERCA

Passare all’offensiva. Collaborare per bloccare il crimine digitale

I dati del report BT-Kpmg: nonostante la quasi totalità delle aziende sia stata di recente vittima di attacchi, solo il 22% è preparato a gestire futuri incidenti. Il cybercriminale del ventunesimo secolo? E’ oramai un imprenditore esperto ed efficiente

Pubblicato il 27 Dic 2016

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Le aziende in tutto il mondo stanno affrontando un numero sempre crescente di attacchi alla loro sicurezza, ad opera di organizzazioni criminali senza scrupoli. Per avere successo contro un nemico molto determinato che dispone in modo significativo di risorse economiche e persone esperte, le aziende devono cambiare l’approccio alla cybersecurity, rendendola una primaria strategia aziendale, una componente essenziale per fare business nel mondo digitale

A questo proposito BT ha realizzato con Kpmg un report, “Taking the offensive. Working together to disrupt digital crime” dal quale emerge che, nonostante la quasi totalità delle aziende sia stata di recente vittima di attacchi, solo il 22 percento è preparato a gestire futuri incidenti.

Il business si trova ormai ad affrontatre organizzazioni di criminali professionisti ed organismi statali con capacità sofisticate per portare avanti frodi, estorsioni o furti di proprietà intellettuale. Il cyber-criminale del ventunesimo secolo è un ‘imprenditore’ spietato ed efficiente, supportato da un mercato nero molto sviluppato e in rapida evoluzione. Il necessario cambio di passo verso il rischio digitale richiede di conoscere molto bene il ‘nemico’che porta avanti gli attacchi informatici. Le aziende hanno bisogno non solo di difendersi, ma anche di creare problemi alle organizzazioni criminali che le aggrediscono, lavorando a più stretto contatto con le forze dell’ordine, così come con dei partner nel mercato della sicurezza informatica.

Dal report di Bt e Kpmg emerge che i Chief Digital Risk Officer (Cdro), già presenti in almeno una azienda su quattro tra quelle analizzate, vengono ora chiamati a ricoprire ruoli strategici che combinano expertise digitale con capacità di management di alto livello.

Per approfondire le evidenze del report e le tematiche relative alla protezione dei dati, BT organizza per il 25 e 26 Gennaio, a Roma e Milano rispettivamente, l’incontro “BT Security Roundtable 2017” a cui interverranno anche Ramy Houssaini, vice president BT Security Europe, BT e Jose Pereiro, Head of Data Security Europe, BT. Maggiori info compilando il form web (http://www.globalservices.bt.com/it/it/whybt/contact-bt ).

Il report è a disposizione per il download (http://www.globalservices.bt.com/it/it/point-of-view/disrupting-cyber-crime).

In BT, riconosciuta come leader tra i provider di Managed Security Services, la struttura BT Security si avvale di oltre 2500 esperti e può contare, per l’offerta di servizi e soluzioni (http://www.globalservices.bt.com/it/it/products_category/security_and_risk_management) su una forte capacità a livello globale in tema di servizi professionali specifici per la sicurezza, con oltre 500 professionisti.

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