ANTITRUST

E-commerce, triplo dossier Vestager sui prezzi online

Videogiochi, alberghi ed elettronica al centro delle indagini della commissaria Antitrust Ue. Allo studio possibili violazioni di regole sulla concorrenza legate al geoblocking

Pubblicato il 03 Feb 2017

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L’e-commerce nel mirino della Ue. La Commissione europea ha avviato tre indagini per valutare se alcune pratiche di vendita via web impediscano ai consumatori di comprare prodotti di elettronica di consumo, videogiochi e sistemazioni in albergo a prezzi competitivi, in violazione delle norme antitrust europee.

“L’ecommerce dovrebbe dare ai consumatori una scelta più ampia di beni e servizi, così come la possibilità di effettuare acquisti attraverso le frontiere – ha spiegato il commissario Antitrust, Margrethe Vestager – Le tre indagini focalizzano l’attenzione sulle pratiche in cui sospettiamo che alcune aziende stanno cercando di negare questi benefici ai consumatori. I casi riguardano l’elettronica di consumo, i videogiochi ed il settore alberghiero. In particolare, stiamo studiando se tali società stanno infrangendo le regole di concorrenza dell’Ue limitando ingiustamente i prezzi al dettaglio o escludendo i clienti da alcune offerte a causa della loro nazionalità.

Le tre indagini affrontano le questioni specifiche di restrizioni dei prezzi al dettaglio, la discriminazione sulla base della posizione ed il geo-blocking.

In particolare, la Commissione sta indagando se Asus, Denon & Marant; Marantz, Philips e Pioneer per verificare se hanno violato le regole di concorrenza dell’Ue limitando la possibilità ai rivenditori online di fissare i propri prezzi per i prodotti di elettronica di consumo come elettrodomestici, notebook e prodotti hi-fi.

Nel mirino anche gli accordi conclusi tra Valve Corporation, proprietaria della piattaforma di distribuzione di gioco Steam, e cinque produttori di videogiochi per Pc, Namco Bandai, Capcom, Focus Home, Koch Media e ZeniMax. L’indagine riguarda le pratiche geo-blocking, in cui le aziende impediscono ai consumatori di acquistare contenuti digitali, in questo caso i videogiochi per Pc, a causa della posizione del consumatore o del paese di residenza.

L’indagine si concentra sul fatto che gli accordi in questione richiedono o hanno richiesto l’utilizzo di chiavi di attivazione allo scopo di geo-blocking. In particolare, una “chiave di attivazione” può concedere l’accesso a un gioco acquistato solo ai consumatori in un determinato Stato membro dell’Ue. Se così fosse, si configurerebbe una violazione delle regole di concorrenza dell’Ue perchè può impedire ai consumatori di acquistare i giochi più economici che possono essere disponibili in altri Stati membri.

Un’ulteriore indagine è stata avviata sulle sistemazioni alberghiere su segnalazione di alcuni persone per verificare se alberghi e tour operator discriminano i clienti in base alla loro nazionalità o paese di residenza proponendo prezzi differenti.

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