L'INTERVISTA

Giglio, conti in volata e svolta e-commerce 4.0: “Saremo i game changer”

Il gruppo italiano chiude il 2016 con ricavi, margini e utili in forte aumento. Previsti investimenti sulla nuova suite di servizi per il commercio online, assunzioni e sprint sul design. L’Ad a CorCom: “Tecnologia e skill per conquistare il mercato internazionale”

Pubblicato il 24 Feb 2017

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Far decollare il business dell’e-commerce 4.0, esplorare le opportunità del mercato design e preparare con tecnologie solide e know how professionale l’upgrade in Borsa. Se per Giglio Group il 2016 è stato l’anno della virata verso un nuovo core business, il 2017 sarà l’anno decisivo per consacrare questa svolta sul mercato internazionale.

L’annuncio della nuova suite di servizi per il commercio online, che consente di comprare un capo di abbigliamento inquadrandolo semplicemente con il proprio smartphone, è datata novembre dello scorso anno. L’occasione era stata la presentazione dell’upgrade sul segmento Star di Borsa Italiana alla comunità finanziaria, raccontata da CorCom con un’intervista all’amministratore delegato Alessandro Giglio. In poco tempo l’e-commerce 4.0 del gruppo, che fa leva sugli accordi stretti con oltre 35 marketplace al mondo (Amazon, Zalando, Yoox, VentePrivée e altri), ha fatto il proprio debutto, ottenendo riscontri positivi prima in Vietnam e poi in Usa e Cina.

E l’acquisizione di Evolve, retail online specializzato in moda, beauty e desing, ha chiuso il cerchio della catena di servizi con il B2C. “Ora dobbiamo far viaggiare tutto il processo in modo snello ed efficiente, senza tralasciare alcun passaggio – spiega l’ad a CorCom -. Abbiamo degli obiettivi chiari: aumentare gli store online coinvolti, accrescere la presenza internazionale, produrre più contenuti ed ad alta qualità e migliorare la tecnologia”. Il bilancio 2016 della compagnia ha fatto segnare ricavi in volata a 34,7 milioni (+152%), ebitda in crescita del 67% a quota 8 milioni e utile netto di 1,7 milioni (+69% in un anno). Performance di cui Giglio non però ha alcuna intenzione di accontentarsi.

Avete chiuso il 2016 con ricavi, margini e utili in deciso aumento. Avete centrato gli obiettivo che vi eravate prefissati? E quali sono i target per l’anno in corso?

Nel corso dell’anno abbiamo visto che stavamo crescendo più di quanto previsto dal nostro piano industriale, ottenendo risultati superiori alle nostre aspettative. Il nuovo business dell’e-commerce 4.0 è riuscito a imprimere un’accelerazione importante al trend di crescita. Siamo convinti che questa spinta proseguirà nel corso dell’anno e i segnali sono incoraggianti. Non mi sbilancio sui numeri prospettici, ma ci aspettiamo di continuare a crescere a doppia cifra come fatto finora.

Sarà un anno di investimenti importanti, anche in vista dell’upgrade in Borsa?

Non ci sono dubbi. Il nostro focus è sullo sviluppo delle nostre soluzioni di e-commerce 4.0 e con l’acquisizione di Evolve, che dovrebbe perfezionarsi tra marzo e aprile, abbiamo aggiunto un tassello fondamentale nel nostro progetto. Non escludiamo di crescere ulteriormente per linee esterne, con operazioni M&A finalizzate al consolidamento del nostro business.

Avete in cantiere nuove assunzioni?

Il capitale umano è strategico per continuare a correre e infatti assumeremo nel corso dei prossimi mesi diverse figure di alto profilo. Giglio Group occupa oggi 50 persone, ma saliremo a 80 con l’acquisizione di Evolve e a 90 con l’ingresso di nuove professionalità in squadra. Continueremo a fare affidamento sulla nostra divisione tecnologica M-Three Satcom, che ci garantisce già un know how importante, e stiamo investendo molto sulla partnership con il nostro socio giapponese Docomo Digital. Assieme a loro stiamo costruendo relazioni industriali che porteranno valore aggiunto e formule innovative sul fronte tecnologico, in particolare su quello dei pagamenti online. Siamo pronti a portare in Europa strumenti inediti e all’avanguardia.

La vostra suite di e-commerce 4.0 copre diversi servizi, dall’approvvigionamento dei prodotti allo smaltimento dell’invenduto, passando per la distribuzione dei contenuti. Quali sono le criticità della connessione fra le varie fasi?

Affinché il modello funzioni tutti gli anelli della catena devono essere efficienti. Stiamo agendo in un’ottica di circolarità, facendo sì che tutto sia guidato da sinergia e convergenza. L’anello che ci mancava era il B2C che abbiamo trovato nel business di Evolve. Ora dobbiamo far viaggiare tutto il processo in modo snello ed efficiente, senza tralasciare alcun passaggio. Abbiamo degli obiettivi chiari: aumentare gli store online coinvolti, accrescere la presenza internazionale, produrre più contenuti ed ad alta qualità e migliorare la tecnologia.

Siete partiti in Vietnam per poi spingere su Usa e Cina. Quali feedback state ottenendo?

Abbiamo verificato che il driver essenziale è la qualità, tanto del contenuto per ingaggiare l’utente quanto del prodotto da mettere in vetrina. Per far ciò bisogna avere soluzioni tecnologiche abilitanti. In Cina e Stati Uniti è facile trovarne, soprattutto quando hai al tuo fianco partner come Youku Tudou (la Youtube made in China, ndr) o Amazon. Perché avere molti utenti che fruiscono dei contenuti su piattaforme semplici e snelle aiuta a trasformare il telespettatore in consumatore.

Siete già forti sul segmento della moda. L’acquisizione di Evolve aprirà nuovi scenari sul versante design?

Assolutamente sì. Quando siamo partiti con l’e-commerce 4.0 abbiamo deciso di concentrarci su tre pilastri del made in Italy: fashion, food e furniture. Abbiamo già costruito un portafoglio importante di marchi nel comparto moda, mentre il design è un mercato che stiamo esplorando in modo sempre più deciso. L’e-commerce di prodotti agroalimentari è più complicato, perché ci sono alcuni elementi come la logistica e la fornitura che rappresentano fattori complessi da gestire. Però è la scommessa del futuro: stiamo già cercando partner strategici.

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