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Beauty 2.0: i rossetti si scelgono su web, ma occhio alle fake news

L’80% dei consumatori cerca le recensioni online prima fare acquisti. Secondo i numeri dell’Università Cattolica di Milano, il 90% dei consigli è anonimo e il 40% falso

Pubblicato il 19 Mar 2017

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Come si sceglie il migliore rossetto? Come ci si orienta nei mille trattamenti anticellulite? Non chiedendo all’estetista, piuttosto facendo ricerche in Internet. Chiedendo lumi a blogger ed influencer online o consultando le recensioni che gli altri consumatori postano regolarmente in internet. Il web diventa l’oracolo che indirizza le scelte perché spesso ritenuto un mezzo libero e democratico, ricco di commenti e contributi di gente come noi, quindi sinceri. Invece non è sempre così e capirlo non è facile.

All’economia digitale, ai nuovi linguaggi online e a come comunicare correttamente con i consumatori era dedicato il convegno dell’Associazione delle imprese italiane Cosmetica Italia, svoltosi alla fiera di Bologna all’interno del Cosmoprof. “Se l’80% dei consumatori oggi raccoglie informazioni su prodotti e servizi prima di tutto online, e solo dopo si reca al negozio per le compere o acquista ancora nel web successivamente, si stima che il 90% delle recensioni che si leggono nel web siano anonime e almeno il 40% risulti falsa, – ha spiegato Antonio De Nardis, docente social media e innovazione digitale all’Università Cattolica di Milano e autore del progetto “All you can rate” , portale di recensioni certificate.

“Vale in molti settori, dalla ristorazione agli alberghi, dai gruppi di acquisto ai centri estetici alla rivendita di cosmetici da parte di distributori che magari hanno sedi in paesi asiatici e invece propongono siti non garantiti e che sono italiani solo all’apparenza, – ha sottolineato De Nardis. Anche il mondo delle blogger, sempre più vasto in ambito beauty, è contagiato da accordi commerciali che indirizzano i suggerimenti e le scelte delle blogger che da esperte diventano testimonial occulti di marchi. Come orientarsi? Risponde De Nardis: “Le blogger testano spesso prodotti e ne elencano difetti e virtù. Capire la correttezza dei loro giudizi non è facile ma se spesso le più rinomate, da ClioMakeup alla Ferragni, talvolta dichiarano il tipo di supporto economico che ricevono per mantenere un rapporto più trasparente possibile con le loro followers, le meno note sono più a rischio. Col tempo comunque la mancanza di trasparenza nel testare i prodotti viene denunciata dalle altre blogger o consumatrici e la verita col tempo viene a galla”.

Nell’ambito delle recensioni invece l’esperto suggerisce di controllare che l’autore del post non sia anonimo e che abbia già alle spalle un passato di giudizi dati nello stesso campo. Per forum, siti e gruppi di acquisto è invece utile controllare l’esattezza dell’ortografia dei testi riportati online. Se fatti da gestori esteri di dubbia provenienza spesso contengono errori legati alle traduzioni. Un buon sistema è quello di comprare direttamente dai siti dei marchi originali, senza passare da portali che assemblano offerte. Ha precisato Fabio Rossello, Presidente Cosmetica Italia: “L’e-commerce cresce in molti ambiti industriali e nel campo dei prodotti cosmetici, insieme alle vendite dirette ‘porta a porta’, raggiunge un incremento dell’8% con un valore complessivo superiore ai 750 milioni di euro. L’Associazione monitora quotidianamente la presenza di eventuali bufale online e punta all’informazione corretta e più capillare possibile, anche attraverso chiarimenti nel proprio portale divulgativo, www.abc-cosmetici.it”.

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