IL PIANO

Industria 4.0, Bellanova: “Ad aprile si parte con i competence center”

L’annuncio della viceministro allo Sviluppo economico: “In arrivo le norme: il decreto del Mise al vaglio del ministero dell’Economia”. Conto alla rovescia anche per la presentazione della “piattaforma delle piattaforme”

Pubblicato il 20 Mar 2017

Federica Meta

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Il governo stringe i tempi per l’approvazione delle norme sui compecente center del piano Industria 4.0. “Il nostro obiettivo è promuovere e facilitare il trasferimento tecnologico, l’innovazione e la creazione di competenze traendo il massimo vantaggio dalla cospicua mole di risorse, 30 Milioni di euro (20 milioni di euro per il 2017 e 10 milioni per il 2018) a disposizione dal Piano Nazionale Industria 4.0 – ha spiegato la viceministro alla Sviluppo economico, Teresa Bellanova – La piena attuazione della norma sui Competence Center richiede l’approvazione di un Decreto del Mise di concerto con il Mef. Abbiamo già inviato il testo al Mef e ritengo che per il mese di aprile si potrà dare attuazione alla misura, che sicuramente rappresenta un’importante opportunità per il sistema della ricerca”.

Intervenendo al Politecnico di Bari alla presentazione del progetto One stop shop, Bellanova ha sottolineato che “sviluppare e valorizzare capitale umano è uno dei principali fattori di crescita e di sviluppo del Paese”.

“Il lavoro, e in particolar modo quello legato all’industria, pur riducendosi nella quantita’ assoluta rimane un pilastro fondamentale della nostra economia e più in generale delle economie moderne che guardano in modo competitivo al futuro – ha spiegato la viceministro – Questo significa, e per me assume particolare valore simbolico affermarlo in un luogo di eccellenza della Puglia e del Mezzogiorno, che gli investimenti formativi in attività a maggior valore aggiunto rappresentano una priorità imprescindibile”.

I competence center, per i quali il piano Calenda prevede risorse pari a 100 milioni, puntano a incentivare il rapporto tra università e aziende, finora poco abituate a interagire. Sono “pochi e selezionati” e agiscono a livello nazionale. Scaturiscono, si legge nel piano del governo, da un “forte coinvolgimento di poli universitari di eccellenza e grandi player privati”, con il contributo di “stakeholder chiave (per esempio centri di ricerca, startup ecc. ecc.). Ecco cosa dovranno fare, punto per punto: formazione e awareness sull’Industria 4.0; live demo sulle nuove tecnologie e accesso a best practice sempre nell’ambito della quarta rivoluzione industriale; advisory tecnologica per le piccole e medie imprese su Industry 4.0; lancio ed accelerazione di progetti innovativi e di sviluppo tecnologico; supporto alla sperimentazione e produzione “in vivo” di nuove tecnologie I4.0; coordinamento con centri di competenza europei.

Il Mise è dunque a lavoro per rendere operativo il piano Industria 4.0. Nei giorni scorsi, Stefano Firpo direttore generale per la Politica industriale, la competitività e le Pmi del Mise, ha annunciato che “insieme alla circolare dell’Agenzia delle Entrare che dovrà essere emanata in merito al piano Industria 4.0 è in preparazione un allegato tecnico per rendere più chiara chiara l’applicabilità delle misure”.

Firpo ha inoltre annunciato che in occasione del Digital Day “sarà lanciata la piattaforma delle piattaforme, per lo scambio di buone pratiche ed esperienze e anche per immaginare strumenti operativi”.

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