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Digital single market, ecco i 5 pilastri della strategia

Calcolo ad alte prestazioni, industria 4.0, mobilità connessa, nuove tecnologie per il lavoro, piattaforma comune per le PA europee: la Commissione Ue disegna le aree d’intervento per spingere la crescita dell’economia

Pubblicato il 22 Mar 2017

Antonello Salerno

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Il Digital Day, che vede riunirsi a Roma per una giornata di lavoro e di celebrazioni del 60esimo anniversario dei trattati di Roma i rappresentanti degli Stati membri e del mondo delle imprese, della ricerca e della società civile, sarà imperniato su cinque iniziative per dare una spinta sostanziale alla effettiva realizzazione del “digital single market”. Ecco nel dettaglio i cardini su cui sarà imperniata la giornata:

Per l’Europa un ruolo da protagonista sulla scena mondiale del calcolo ad alte prestazioni (HPC)

I supercomputer mettono migliaia di processori in parallelo per analizzare grandi quantità di dati in tempo reale. Permettono di elaborare e simulare gli effetti di nuovi farmaci, di arrivare a diagnosi più rapide e fornire cure migliori, di controllare le epidemie e di prendere decisioni migliori in tema di energia elettrica, distribuzione idrica, urbanistica e altri settori. I ministri di sette Paesi (Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Olanda) si impegnano a realizzare la prossima generazione di infrastrutture informatiche e per l’elaborazione dei dati (qui il documento firmato dai ministri): un progetto europeo paragonabile ad Airbus negli anni Novanta e a Galileo nella prima decade di questo secolo. Questa infrastruttura supporterà anche il Cloud europeo per la scienza, che offrirà a un milione 700mila ricercatori e a 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale in cui immagazzinare, condividere e riutilizzare i dati travalicando le barriere settoriali e i confini nazionali.

Cooperazione sulla mobilità connessa e automatizzata

Numerosi paesi europei firmano una lettera di intenti per istituire, insieme alla Commissione, un quadro giuridico per le prove transfrontaliere con veicoli connessi, sulla base di norme armonizzate sull’accesso ai dati, sulla responsabilità e sulla connettività. Questo consentirà di implementare i piani dell’UE annunciati nella strategia della Commissione europea per costruire una economia dei dati europea, del gennaio 2017, e nella strategia europea per la mobilità cooperativa, connessa e automatizzata, del novembre 2016. La lettera di intenti è la prima iniziativa degli Stati membri di cooperazione transfrontaliera nella mobilità connessa e automatizzata.

­ La piattaforma europea di digitalizzazione dell’industria per collegare le iniziative nazionali

Un anno fa la Commissione ha presentato una strategia per garantire che tutte le imprese in Europa, dalle fabbriche alle start-up, possano avere tutti i vantaggi dell’innovazione digitale per migliorare i loro prodotti, perfezionare i processi e adattare i modelli commerciali al cambiamento digitale. Il Commissario Günther Oettinger e il ministro italiano dello Sviluppo economico Carlo Calenda lanciano una piattaforma europea di iniziative nazionali – 12 già esistenti e 9 future – per la digitalizzazione dell’industria, insieme con ministri, segretari di Stato e leader industriali partecipanti. Con l’obiettivo di generare investimenti comuni, promuovere la cooperazione tra i vari paesi e settori industriali e imparare gli uni dagli altri. La piattaforma contribuirà inoltre a mettere in comune le risorse e i coinvestimenti per collocare le imprese europee all’avanguardia delle tecnologie pulite. Nel corso dei prossimi cinque anni gli Stati membri, l’UE e l’industria prevedono investimenti complessivi di oltre 50 miliardi di euro a sostegno della digitalizzazione dell’industria europea.

­L’iniziativa per le opportunità digitali

Nonostante livelli elevati di disoccupazione giovanile, sono due milioni i posti di lavoro non coperti in Europa. In molti paesi esiste uno sfasamento tra le competenze di chi cerca lavoro e i bisogni del mercato. Oggi la maggior parte dei posti di lavoro richiede competenze digitali: il 40% delle imprese, soprattutto piccole e medie, ha bisogno di specialisti informatici che ha difficoltà a reperire. Più della metà degli specialisti informatici lavora in altri settori. Le parti sociali, le imprese, gli istituti d’istruzione e la società civile devono prendere l’iniziativa e unire le loro forze. Per sperimentare opzioni concrete, la Commissione prevede di avviare un progetto pilota per offrire esperienze di lavoro transfrontaliere basate su programmi e reti UE esistenti, come la coalizione per le competenze e le occupazioni digitali, a un massimo di 6.000 laureati nel periodo 2018-2020. L’obiettivo è verificare l’interesse degli studenti e delle imprese per tirocini retribuiti di 5-6 mesi che saranno aperti a studenti di tutte le discipline. I tirocini potranno tenersi in settori specializzati, quali la cybersicurezza, i big data, la tecnologia quantistica o l’intelligenza artificiale, e in settori più generici come web design, marketing digitale e sviluppo di software.

­Quadro aggiornato per i servizi pubblici digitali

La Commissione presenta l’aggiornamento del quadro europeo di interoperabilità. Il nuovo quadro garantirà che tutte le amministrazioni degli Stati membri seguano un approccio equivalente concordato quando mettono a disposizione online i loro servizi pubblici e affronterà la questione delle norme di sicurezza e di protezione dei dati, riducendo così i costi e i rischi connessi. Rendendo i servizi digitali interoperabili, gli Stati membri garantiscono l’accessibilità dei loro servizi non solo entro i confini nazionali ma anche tra paesi e settori di attività diversi, agevolando la comunicazione dei cittadini e delle imprese con la loro amministrazione nazionale e con quelle di altri Stati membri.

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