L'INTERVENTO

Web tax, Nicita (Agcom): “Serve approccio antitrust”

Per le web company niente tassazione ad hoc, secondo il commissario dell’authority: “Estendere le attuali regole fiscali anche al settore digitale, definendo come punto di riferimento il fatturato generato sul mercato nazionale”

Pubblicato il 23 Mar 2017

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“Parlare di web tax non ha senso, bisogna parlare di fiscalità ed estendere le attuali regole anche al settore digitale”. L’introduzione di un nuovo sistema sistema di tassazione dei colossi digitali, come Google, Facebook e altri Overt-the-top è un’ipotesi che non convince Antonio Nicita.

Il commissario Agcom, rispondendo a una domanda a margine di un convegno, si è espresso sull’introduzione di una tassa ad hoc. Questa ipotesi è attualmente contenuta nel disegno di legge sulle misure fiscali per la concorrenza nell’economia digitale, a firma Massimo Mucchetti (Pd), al momento all’esame del Senato. Tuttavia, sostiene Nicita, “bisogna superare lo schema classico della direttiva comunitaria e-commerce e basarsi su un approccio più antitrust che definisca come punto di riferimento, ai fini della propria azione, il fatturato generato sul mercato nazionale”.

La questione è molto spinosa ed è stata portata nuovamente alla ribalta dal recente caso dei 13 miliardi di tasse non versate da Apple all’Irlanda. “Non ha senso chiamarla web tax – conclude il commissario dell’authority – ma normale tassazione su ricavi generati nel nostro Paese”.

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