LA SENTENZA

Copyright, Mediaset vince su Break Media: “Web provider responsabili delle violazioni”

La Corte d’Appello di Roma conferma la condanna all’azienda Usa per “cooperazione colposa mediante omissione” nella diffusione illecita di programmi della media company

Pubblicato il 04 Mag 2017

copyright-170504145149

“La Corte d’Appello di Roma, Sezione Impresa, con sentenza del 29 aprile 2017, ha integralmente confermato la condanna di Break Media, uno dei maggiori web provider statunitensi, per ‘cooperazione colposa mediante omissione’ nella diffusione illecita di programmi televisivi Mediaset”. A evidenziarlo in un comunicato è la media company italiana, che sottolinea come questa sentenza sia “un ulteriore passo avanti nella giurisprudenza che definisce sempre più chiaramente uno degli illeciti più dannosi per chi investe realmente nella produzione di contenuti originali, ovvero gli editori: il furto di contenuti a fini di lucro ad opera di piattaforme digitali”.

Break.com è uno dei più popolari distributori online di contenuti “humor” americani ed è tra i brand più redditizi di Defy Media: un gruppo da 500 milioni di visualizzazioni al mese.

La Corte d’Appello, sottolinea Mediaset, ha innanzitutto ribadito la giurisdizione italiana, dove ha sede la società danneggiata dall’illecito, rigettando l’eccezione di competenza negli USA proposta dai legali di Break Media. “Inoltre, recependo i più recenti precedenti comunitari, ha stabilito la piena responsabilità degli operatori di Internet anche quando sono utenti terzi a diffondere illecitamente contenuti coperti da copyright – specifica la nota – Tanto più quando vengono utilizzati ‘sistemi operativi evoluti’ direttamente finalizzati a mere ‘finalità di tornaconto economico’”.

Due, secondo Mediaset, i nuovi elementi cardine del provvedimento: il primo prevede per il provider “l’obbligo attivo di intervento e di protezione” per impedire la prosecuzione degli illeciti, mentre il secondo chiarisce nuovamente che il titolare dei diritti non ha alcun obbligo preventivo di fornire agli aggregatori gli indirizzi internet dei contenuti illeciti, in quanto un tale onere non spetta al danneggiato bensì al provider.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati