L'INTERVISTA

Editoria online, Pucci (Netaddiction): “La sfida si vince su mercati verticali e mobile”

Il ceo e fondatore della società che pubblica tra gli altri Dissapore.com, Multiplayer.it, e BBQ4All: “Viviamo una rivoluzione costante, ci sono autostrade per creatività e innovazione. Grandi opportunità su scala internazionale grazie all’alleanza con ‘I love italian food'”

Pubblicato il 09 Mag 2017

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“Viviamo una rivoluzione continua e costante. L’approccio e le modalità di fruizione dei contenuti online si sono completamente trasformati e di conseguenza sono cambiate le esigenze di chi deve raccontare un prodotto sfruttando il Web. Gli utenti sono sempre più multicanale, per la maggior parte, e si assottiglia sempre di più il traffico da desktop. Fino a 4-5 anni fa, si lavorava molto sull’impatto che un formato pubblicitario poteva avere sul lettore, ad esempio, sui formati cosiddetti reach media espandibili. Oggi la navigazione avviene perlopiù da mobile e quel tipo di formato si sta estinguendo per lasciare spazio a nuove forme adv, meno invasive, in qualche caso, da posizionare in spazi sempre più ristretti e soprattutto performanti da tablet o smartphone”. Così Andrea Pucci, Ceo e fondatore del gruppo editoriale Netaddiction, riassume in un’intervista a CorCom come è cambiato il mercato pubblicitario dell’editoria online a 18 anni dalla nascita della società. Netaddiction, editore italiano nativo digitale, produce infatti contenuti per il Web dal 1999 attraverso nove testate verticali: dall’entertainment, con Multiplayer.it e Movieplayer.it, al food con iFood.it e Dissapore.com e BBQ4All, al lifestyle con Bigodino.it, fino alla tecnologia con HDblog.it e LegaNerd.com e all’automotive con HDmotori.it.

Pucci, qual è oggi la sfida che si trova ad affrontare un editore nativo digitale nel panorama nazionale? Quali sono le difficoltà più grandi e quali le principali opportunità?

Diversificare i contenuti nell’offerta editoriale: essere interessanti per l’ultra variegato target della Rete è una missione impossibile. Specializzarsi in tanti segmenti verticali e differenziare gli argomenti proposti a seconda dei canali, dal sito ai social network, così da incontrare sempre l’interesse del pubblico, che è sempre più frammentato e suddiviso in anse di interessi diversi. L’opportunità è che la necessità di diversificare apre un’autostrada di creatività e di sfide all’innovazione. È imperativo non fermarsi, guardare in tutte le direzioni, orientarsi verso settori diversi, anche dai propri, per trarne ispirazione.

Nell’ultimo periodo sta tornando di moda la carta. Succede all’estero, ma anche tra i principali gruppi italiani. Qual è la sua lettura di quello che sta accadendo e di quello che potrà accadere nel settore?

Siamo editori nativi del digitale, ma non abbiamo mai abbandonato la carta: qualche anno dopo Multiplayer.it, nel 2005, abbiamo fondato la casa editrice Multiplayer Edizioni per accompagnare l’utente in un’esperienza su “carta” offline, attraverso i romanzi affini ai videogiochi. Allo stesso modo, ci siamo mossi con il food, pubblichiamo libri di ricette con l’etichetta iFood. Continueremo con Dissapore, con una collana che raccoglierà le storie e le anime degli artigiani del cibo, che segnano il passo e le mode del mondo gastronomico italiano. Il progetto è quello di arrivare nel giro di 3 anni a un catalogo per ciascuna property online, compreso Movieplayer.it e BBQ4All, recente acquisizione di Netaddiction, la prima community in Italia di appassionati di barbecue.

Quanto contano le nuove tecnologie e i social nell’affermazione del vostro modello di business? Ci sono “scommesse tecnologiche” che pensate di accettare a medio termine per espandervi e conquistare ulteriori fette di mercato?

Per essere raggiungibili sempre e ovunque, bisogna tenere il passo: siti responsive, sistemi automatizzati per il programmatic e una finestra sempre “spalancata” sui social network, che ci hanno consentito di crescere (nel gruppo) di quasi il 40%, con più di 3 milioni di social follower. Multiplayer.it, che è stato il primo sito di videogiochi in Italia, fondato nel 1999, è cresciuto di quasi 350.000 utenti unici nei primi 4 mesi del 2017; oggi sfiora il tetto di 1 milione e 800 mila utenti, grazie al traffico che arriva proprio dalla fan page Facebook. Ha diversificato l’offerta sui social, mantenendone una editoriale di altissimo livello e dirottando contenuti più casual solo sui social network.

Avete intenzione di allargare il raggio d’azione ad altri ambiti? Quali sono in prospettiva quelli più promettenti?

Stiamo creando un asse molto importante intorno al mondo della comunicazione del food, a seguito di una partnership strategica con il network “I Love Italian Food”, la più grande community internazionale di Italian Food Lovers. Il circuito taste&food di Netaddiction, con i siti proprietari Dissapore.com e iFood.it, raggiunge più di 4 milioni di utenti, ai quali si aggiunge l’utenza femminile, più trasversale, di Bigodino.it, con altri 2 milioni e 700 mila utenti unici che visitano complessivamente più di 15 milioni di pagine al mese. Ilif rappresenta la più grande community a livello internazionale dedicata al vero cibo italiano, che possiede anche un’associazione no profit; in due anni ha realizzato più di 30 eventi in Italia e nel mondo e ha un bacino di quasi 2 milioni di fan sulla pagina Facebook, con 700 milioni di interazioni. Tutto questo ci porterà a diventare un drive importante, se non necessario, per chiunque abbia l’esigenza di raggiungere un certo tipo di utenti: non solo donne che hanno bisogno di ispirarsi e rinnovare il menu quotidiano casalingo, ma appassionati di gastronomia made in Italy, di eccellenze sparse su tutto il territorio, curiosi di capire dove trovare il meglio e quali aziende oggi offrono i migliori prodotti. Vorremmo diventare il punto di riferimento per tutti i gastro appassionati. È una bella sfida, ma siamo sulla buona strada. A questo, affiancheremo la crescita importante nell’industria del pet e nel mondo mamma, grazie a un circuito di social pages che sta crescendo vertiginosamente e che ha contribuito all’evoluzione del nostro sito femminile, Bigodino.it.

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