LA DECISIONE

Tim, slitta a domani la decisione su golden power. Calenda: “Ci sono gli estremi”

Nel pomeriggio a Palazzo Chigi la riunione: si stabilirà se la posizione di Vivendi nella compagnia possa far scattare i poteri speciali del governo sugli asset strategici

Pubblicato il 25 Set 2017

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E’ stata rinviata a domani la riunione del comitato governativo sulla verifica per l’attivazione della golden power su Tim. La riunione si terrà a Palazzo Chigi nel pomeriggio. Il team è chiamato a stabilire se la posizione di Vivendi nel colosso tlc possa far scattare i poteri speciali del governo sugli asset strategici (il cosiddetto golden power).

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda a margine del G7 dell’industria, ha detto che “ci sono gli estremi per esercitare la golden power”. “C’è necessità di notificare il controllo (da parte di Vivendi, ndr) e per quanto riguarda la sicurezza esiste un tema reale che va gestito in modo equilibrato e assolutamente non punitivo”, ha chiarito.

Vivendi avrà fino a 90 giorni per difendere le sue ragioni. Poi la palla passerà di nuovo al governo il cui comitato ha anche deciso che Inwit è controllata dal colosso media francese. “Questo risultato non ci sorprende, tenendo conto che Telecom Italia detiene il 60% della società delle torri mobili. Non ci aspettiamo significativi implicazioni su Inwit “, affermano gli analisti di Banca Akros.

In proposito in un’intervista, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha confermato che ci sono gli estremi per l’esercizio del golden power, pur non entrando nel dettaglio delle modalità con cui verrà applicato. “L’Italia”, ha spiegato Calenda, “vuole che un investitore che viene da noi, ed è benvenuto, rispetti le regole. Nel caso di Vivendi -Tim era previsto l’obbligo di notifica e Vivendi non l’ha fatto. Noi non siamo un Paese aperto a scorrerie o che possa essere trattato con leggerezza”, ha rimarcato il ministro.

E’ possibile che l’intervento del governo si limiti a una sanzione, ma non coinvolga un riassetto di Sparkle o della rete fissa. “Le indiscrezioni sembrano puntare a un intervento governativo meno dirigista rispetto a quanto emerso fino a ora, lasciando probabilmente alla moral suasion tematiche quali la separazione della rete – commentano stamani gli analisti di Equita – Ci sembrano condizioni più favorevoli per Telecom Italia per esaminare le diverse opzioni sulla rete”.

Se la rete dovesse rimanere fuori dal dibattito, sarebbe naturalmente una buona notizia per Telecom Italia in vista del bilaterale Italia-Francia del prossimo 27 settembre che dovrebbe portare un clima più costruttivo tra i due Paesi, anche sulla vicenda Fincantieri -Stx France. Il giorno successivo, 28 settembre, il cda di Telecom Italia dovrebbe nominare il nuovo ceo, chiarendo il ruolo di Amos Genish (ceo o direttore generale?) che, secondo indiscrezioni di stampa, non vuole la separazione della rete, mentre il governo starebbe continuando a studiare un piano per creare una società delle reti.

Gli altri candidati al ruolo di ceo sarebbero l’attuale presidente, Giuseppe Recchi, e Paolo dal Pino, ex top manager di TI (ricopriva il ruolo di responsabile delle attività sudamericane del gruppo). Voci precedenti hanno anche menzionato Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Finmeccanica, e Franco Bernabè, membro del consiglio di amministrazione e due volte ceo di TI. Insomma, sarà “una settimana frenetica per Telecom Italia ; ci aspettiamo almeno che venga annunciato il nuovo amministratore delegato, mentre il processo sul golden power potrebbe richiedere più tempo, mantenendo elevate le incertezze”, concludono a Banca Akros.

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