LA CESSIONE

La7, Bersani: “No a decisioni frettolose”

Il segretario interviene sulla messa in vendita dell’emittente tv di Telecom Italia. “Lasciamo libertà agli azionisti ma bisogna valutare bene eventuali profili di conflitto di interesse”

Pubblicato il 15 Feb 2013

P.A.

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“Lasciamo libertà agli azionisti ma non capisco questa fretta di prendere questa decisione” Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a proposito della cessione da parte di Telecom Italia di TI Media e dell’emittente tv del gruppo La7. La decisione sulla vendita è all’ordine del giorno del cda di Telecom Italia che si terrà lunedì prossimo 18 febbraio. Sul tavolo ci sono due offerte, quella del fondo Clessidra di Claudio Sposito, e quella di Cairo Communication, interessata alla sola emittente televisiva. Una terza offerta sarebbe arrivata da Centro Europa 7 e in ballo ci potrebbe essere anche Diego Della Valle, che starebbe tentando di organizzare una cordata per un’offerta dell’ultima ora. Ma per quanto riguarda l’interesse del manager della Tod’s per ora non c’è nessuna offerta ufficiale.

Pier Luigi Bersani ha commentato l’ipotesi che l’acquirente prescelto sia il fondo Clessidra di Claudio Sposito, ex amministratore delegato Fininvest: “Sono decisioni che vanno osservate sotto alcuni profili, classici del problema italico, di conflitti di interesse eventuali” e di possibile “posizione dominante. Un’occhiata a queste cose bisogna darla”. Bersani ha anche sottolineato di reputare fondamentale che “nella prossima legislatura” si riveda “la legge Gasparri, anche perché sul sistema va fatta una riflessione sia in termini di regole che di politiche industriali”.

Sul fronte di Clessidra, è arrivata oggi una precisazione sulle insistenti voci di stampa sul legame del fondo con la famiglia Berlusconi. “Il fondo Clessidra è una Sgr “indipendente” e non ha nessun legame con la famiglia Berlusconi”. Lo precisa la società dopo indiscrezioni di stampa relative all’operazione di vendita di TI Media. “L’affermazione – precisa la Sgr – che ‘la famiglia Berlusconi è il principale o uno dei principali investitori’ del fondo Clessidra, non è vera”. Clessidra Sgr “è infatti una società di gestione del risparmio indipendente i cui azionisti sono gli stessi manager che amministrano i fondi gestiti”. La società “amministra capitali provenienti da oltre 80 primari investitori istituzionali italiani e internazionali. Fra questi non rientra nessuna entità riconducibile nè direttamente nè indirettamente alla Fininvest, nè tantomeno alla famiglia Berlusconi”. “Clessidra – aggiunge la Sgr – fa dell’indipendenza il suo valore fondante e persegue la sua attività di investimento solo nell’interesse dei propri investitori, finalizzato alla creazione di valore senza nessun vincolo o condizionamento”.

Intanto, oggi l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, ha rimandato al Cda di Telecom il tema di un eventuale conflitto di interesse della banca riguardo alla cessione di TI Media-La7 in quanto advisor del fondo Clessidra, uno dei pretendenti all’acquisto della tv del gruppo. “Bisogna porre il quesito al Cda di Telecom e ove loro ravvedessero un conflitto di interessi avrebbe tutte le ragioni per chiedere dei distinguo. Però è un tema che deve essere posto a loro”, ha dichiarato oggi Cucchiani.

Secondo la ricostruzione di ieri sul quotidiano Repubblica, è stato il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè in occasione del cda dell’8 febbraio scorso a chiedere ai consiglieri di amministrazione di Intesa Sanpaolo e Mediobanca una dichiarazione scritta del loro conflitto di interessi ai termini della legge Vietti del 2003.

Intesa Sanpaolo, insieme a Merrill Lynch, è ufficialmente un advisor finanziario di Clessidra, che è il potenziale compratore da La7. Mediobanca ha assistito Telecom Italia in qualità di advisor nella procedura di vendita. Per questo, i consiglieri Gaetano Miccichè, Elio Catania, Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar hanno preferito prendere tempo, probabilmente per consultare i legali.

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