ALLARME PRIVACY

Facebook, il governo francese: “Gli utenti facciano causa”

Le spiegazioni date dal management sulla gestione della privacy non hanno convinto il ministro dell’Economia digitale, Fleur Pellerin. Nel mirino alcuni messaggi privati apparsi nelle bacheca degli utenti

Pubblicato il 25 Set 2012

F.Me.

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Le spiegazioni date da Facebook sulla pubblicazione nella Timeline di chat riservate “non sono molto convincenti” e gli utenti francesi del social network che credono di essere stati lesi nella loro privacy “facciano causa”. Lo ha affermato il ministro all’Economia digitale francese Fleur Pellerin a seguito della convocazione stamane dei responsabili di Facebook Francia davanti al Cnil (Commissione nazionale dell’Informazione e delle Libertà) – una sprta di Garante Privacy francese – per chiedere spiegazioni sulle notizie di vecchi messaggi privati che sarebbero stati inseriti nella bacheca degli utenti rendendoli accessibili a tutti.

Il governo, ha fatto eco il ministro del Rinnovamento industriale, Arnaud Montebourg, “vuole essere certo che realmente ci sia stato un problema tecnico oppure ci sia stata una violazione della fiducia degli abbonati attraverso la pubblicazione di messaggi privati”.

Il governo francese ha convocato i responsabili di Facebook in Francia per chiedere spiegazioni sulle regole privacy. Nel mirino vecchi messaggi privati che sarebbero stati inseriti nella bacheca degli utenti francesi rendendoli accessibili a tutti.

“La stampa ha parlato ieri di una disfunzione che ha portato alla diffusione di messaggi anteriori al 2009 sui profili Facebook di utenti francesi – si leggeva questa mattina in una nota del Cnil – Il Cnil riceverà oggi i responsabili di Facebook France per chiarire le condizioni e la portata di questa vicenda”. Nel comunicato, il Cnil sottolinea anche che già da “diversi anni chiede agli attori del settore di garantire una protezione ottimale dei dati personali e della vita privata sui social network, come anche un’informazione trasparente agli utenti”.

“Dovranno fornire senza indugio spiegazioni chiare e trasparenti”, si legge nella nota. Dopo che si era diffusa la notizia che messaggi risalenti al 2007, 2008 e 2009 erano apparsi nella Timeline degli utenti, Facebook aveva fatto sapere di aver avviato una verifica interna ma aveva negato che ci fossero state violazioni della privacy.

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