Luigi Freguia (Ad Hp Italia): “Una nuvola ci ricaricherà”

“Il cloud computing una leva innovativa per le Pmi e la PA”

Pubblicato il 22 Giu 2009

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L’Italia è come un ammortizzatore scarico: quando incontra una
buca scende molto, ma risale poco nel momento della ripresa. La
similitudine è di Luigi Freguia, amministratore delegato, Vice
President e General Manager Technology Solutions Group di Hp
Italiana, che indica nella tecnologia lo strumento per ricaricare
il Paese.

Da dove partire, visto che la tecnologia richiede investimenti e
che la preoccupazione principale di imprese e Pubblica
amministrazione sono i costi?

L’economia italiana ha una forte dipendenza dalle Pmi, maggiore
di qualunque altro paese europeo; più riusciremo a renderle
competitive più aiuteremo il Paese ad accelerare. L’offerta
dovrebbe proporre un modello nuovo rispetto a quello attuale che
prevede di acquisire le applicazioni e l’infrastruttura per poter
fruire del servizio: che è poi quello che davvero interessa alle
imprese. Penso al ruolo del cloud computing, facile da offrire al
mondo consumer, più difficile da portare a clienti business che
necessitano di servizi e di funzionalità più complessi. In una
logica cloud i servizi, in tempo reale, potrebbero consentire di
mettere a fattore comune le informazioni facilitando l’accesso
delle imprese al mercato, con il supporto del commercialista che
manterrebbe le stesse competenze di oggi; gli verrebbe solo
richiesto di diventare uno po’ più moderno. Le applicazioni,
standardizzazione per filiera industriale e integrate con quelle
amministrative, consentirebbero alle Pmi di disporre di
funzionalità simili a quelle delle grandi imprese a costi ridotti,
grazie alla condivisione delle infrastrutture consentita dal
cloud.ll cloud computing è fondamentale per la Pmi, ma potrebbe
esserlo anche per la Pubblica amministrazione.

In che modo?

La priorità della Pubblica amministrazione è ridurre i costi
liberando risorse per l’innovazione. Non basta però la
dematerializzazione, si dovrebbe puntare all’efficienza,
consolidando le infrastrutture e offrendo servizi standardizzati e
condivisi. Pensiamo all’enorme risparmio che si potrebbe ottenere
nella Sanità (o in qualunque amministrazione), con la creazione di
una cloud infrastructure a livello regionale anziché replicare
hardware e software, come spesso accade, per ogni Asl.
L’integrazione fra amministrazioni che ne deriverebbe
consentirebbe inoltre al cittadino di avere i servizi di cui ha
bisogno indipendentemente dall’ente in cui si trova in quel
momento. Facile in teoria, molto complesso da realizzare. Per
superare le resistenze che vengono dalla presenza di culture,
organizzazioni, normative diverse nei vari enti è necessaria una
forte regia per definire le policy e le architetture a livello
centrale. Si potrebbe prendere spunto da quanto si sta facendo
negli Usa con la nomina del Cto.

Ritiene che l’organizzazione che Hp si è data sotto la
sua guida sia adeguata per questi obiettivi?

Quando sono arrivato in Hp ho trovato grande competenza sulle
tecnologie e sui prodotti, ma la ragione per cui sono stato
chiamato era riallineare la struttura al business per settore di
mercato, in sintonia con la volontà di Hp di crescere nei servizi
che per definizione sono più vicini al cliente. Ho cambiato
l’organizzazione portando anche persone nuove e con tanta
focalizzazione. Mi ha aiutato l’acquisizione, dopo sei mesi dal
mio arrivo, di Eds (Freguia è anche Ad di Eds Italia, ndr), molto
orientata ai clienti. Mi considero soddisfatto del riallineamento;
ora ci stiamo dedicando a completare l’integrazione con Eds. A
regime, Hp Italia sarà una macchina più vicina alle aspettative
del mercato e dei clienti, con una presenza anche in settori, come
Pubblica amministrazione e assicurazioni dove non eravamo.

Come vede il 2009?
È un periodo duro per tutti. Un periodo in cui vengono bloccati
gli investimenti per i quali si prevedono ritorni in tempi lunghi.
I servizi, il cui impatto sul business è meglio compreso anche
dagli utenti finali, vanno molto meglio di hardware e software.
Vedo opportunità anche per l’outsourcing: diverse aziende,
spinte dalla crisi, stanno cercando di superare l’inerzia. Questo
è uno dei casi in cui la crisi può essere vista come opportunità
di cambiamento.

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