Ondata e-commerce, in Italia cresce del 20%

Rapporto Politecnico di Milano: registrata nel 2011 un’accelerazione del comparto che supera quota 8 miliardi. Aumentano gli “shopper” a 9 milioni: un utente su tre compra su Internet. Triplica il valore il mobile commerce: +210% rispetto al 2010. Ma il tasso di penetrazione è ancora basso: 2,2%

Pubblicato il 10 Nov 2011

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Accelera la crescita dell’e-commerce B2c in Italia che passa dal
+17% del 2010 al +20% del 2011 e il valore delle vendite da siti
italiani supera quota 8 miliardi di euro. Per il terzo anno
consecutivo crescono più i prodotti (+24%) che i servizi (+18%),
nonostante i servizi pesino ancora per i due terzi del settore.
Abbigliamento ed editoria, musica e audiovisivi i comparti che
fanno registrare la crescita più elevata con +38% e +35%
rispettivamente. Crescono anche l’informatica ed elettronica di
consumo, le assicurazioni (+22% ciascuno) e il turismo (+13% ) che,
da solo, vale quasi metà delle vendite online.

E' quanto emerge dalla fotografia tracciata dall’Osservatorio
eCommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di
Milano giunto alla decima edizione. Una panoramica che mette in
luce come la crisi globale non spaventi l'e-commerce italiano
spinto dai nuovi entranti.

Nel 2011 aumenta il tasso di penetrazione dell’eCommerce B2c sul
totale vendite retail che supera la quota del 2%. Aumentano i
compratori online che diventano circa 9 milioni, quasi 1 ogni 3
utenti Internet, in crescita del 7%. Ma aumenta anche la spesa
annua per acquirente che passa dai 960 euro del 2010 ai 1.050 euro
del 2011 (+9%). In leggero calo (-6% circa) lo scontrino medio che
resta comunque sopra i 210 euro. Ottimo l’export per
l’abbigliamento e il turismo. Triplica (+210% rispetto al 2010)
il valore del mobile commerce che supera gli 80 milioni di euro,
pari all’1% delle vendite online.

Secondo i dati presentati oggi a Milano, il 2011 ha fatto
registrare una nuova accelerazione dell’eCommerce italiano che
supera quota 8 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto al
2010. Crescono infatti le vendite sia di prodotti che di servizi,
le prime (24%) a un ritmo superiore rispetto alle seconde (18%),
nonostante i servizi pesino ancora per i due terzi del settore
(5.383 miliardi di Euro contro 2.758). In un clima di crescita
collettiva, aumenta e si arricchisce l’offerta sia in termini di
prezzo che di gamma. Triplica (+210%) il valore del mobile
Commerce, superando nel 2011circa quota 80 milioni di euro, pari
all’1% delle vendite online.

“Oggi più che mai, in un contesto di crisi globale che investe
anche il nostro Paese, l’eCommerce non è più un’opportunità,
ma diventa un’esigenza inderogabile per le imprese italiane che
vogliano seriamente competere sui mercati internazionali – ha
dichiarato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – Consorzio del
Commercio Elettronico Italiano – La creatività, il genio e
l’unicità italiana possono trovare in questo canale un alleato
irrinunciabile e le imprese se ne stanno accorgendo. Dal
monitoraggio mensile dell’indice di soddisfazione
dell’eCommerce italiano che conduciamo con Human Highway, risulta
che ad ottobre i compratori online sono stati 9,2 milioni e che
circa l’87% di questi ha dato valutazione superiore a 7, in una
scala da 1 a 10, a questo canale che si conferma quello con il
maggiore indice di soddisfazione rispetto a tutti gli altri.”

Due gli elementi alla base dell’aumento delle vendite eCommerce
B2c nel nostro Paese. Il primo consiste nei progressi
“strutturali” del canale e degli operatori già presenti, il
secondo è riconducibile ai nuovi fenomeni che stanno
caratterizzando il 2011. “Di questi i più significativi sono il
boom dei siti che vendono coupon, Groupon in primis ma anche
Glamoo, Groupalia, LetsBonus, Jumpin, Poinx, Prezzo Felice e
l’ingresso di nuovi player, Amazon su tutti, ma anche altri della
grande distribuzione. – ha commentato Alessandro Perego,
Responsabile Scientifico Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di
Milano – I nuovi fenomeni sono decisivi nell’accelerazione della
crescita dell’eCommerce, sia per il valore assoluto con cui
contribuiscono all’aumento del transato (400 milioni di euro
circa, pari a quasi un terzo della crescita complessiva) sia per la
capacità di portare online nuovi compratori”.

Mercato italiano: l'export
Nonostante la differenza in valore assoluto con gli altri mercati
europei sia ancora rilevante – il mercato italiano è un sesto di
quello inglese (oltre 51 Miliardi di euro), un quarto di quello
tedesco (34 miliardi) e meno della metà di quello francese (20
miliardi) – l’eCommerce italiano rivela un buono stato di salute
e cresce a ritmi quasi doppi rispetto a UK (+10%), Francia (+12%),
Germania (+10%) e USA (+11%). Benché ancora ampiamente negativo,
migliora il saldo della bilancia commerciale (Export – Import)
dell’eCommerce italiano riducendosi, in valore assoluto, di circa
100 milioni di euro. L’Export cresce del 32% passando da poco
più di 1 miliardo di euro del 2010 a quasi 1,4 nel 2011 e guadagna
sull’Import che passa dai 2,2 miliardi del 2010 ai 2,5 miliardi
del 2011, con un aumento “solo” del 12%. A incidere su questo
risultato i buoni risultati degli “esportatori” nel Turismo
(Alitalia, Trenitalia e Venere) e l’ottima crescita registrata
dall’Abbigliamento, settore che, grazie alla spiccata propensione
all’Export, realizza oltre il 50% del proprio transato oltre
confine. Gli acquisti dei clienti italiani su siti stranieri sono
in larghissima parte costituiti dalla Biglietteria aerea (Easyjet,
Ryanair, ecc.), dalla prenotazione di hotel, e infine, da prodotti
di Informatica ed elettronica di consumo (eBay.com e
Pixmania.com).

Crescita dei comparti
Crescono bene tutti i
comparti merceologici e anche nel 2011 il settore con crescita
maggiore è per l’appunto l’Abbigliamento (+38%), grazie alle
ottime performance di yoox.com e dei club online (come ad esempio
BuyVIP, Privalia, Saldiprivati.com). Il settore Editoria, musica e
audiovisivi cresce a ritmi simili con un incremento del 35% annuo,
riconducibile sia all’ingresso di Amazon sia alla crescita dei
principali merchant già operanti nel settore (Bol, IBS.it,
laFeltrinelli). Il comparto Informatica ed elettronica di consumo
fa registrare un tasso di crescita del 22%, doppio rispetto al
2010, frutto anche in questo caso dell’effetto Amazon e degli
ottimi risultati dei grandi retailer attivi nel settore (Darty,
ePrice, Euronics, Marco Polo Shop, Media World, Monclick,
Mr.Price). Il Grocery, con un tasso di crescita del 17%, viene
trainato anche nel 2011 dai buoni risultati di Esselunga.
I servizi sono spinti nel 2011 dalle vendite di Coupon e dalle
Assicurazioni (+22%) grazie alle ottime performance dei leader di
mercato (Directline, Genertel, Genialloyd, Linear). Il Turismo
cresce del 13%, frutto dei risultati particolarmente positivi di
alcuni operatori (Alitalia, Lufthansa, Trenitalia, Venere, Voyage
Privé) e di prestazioni meno brillanti di altri (come alcuni
operatori della biglietteria aerea e navale). Le Ricariche
telefoniche rimangono stabili, mentre il Ticketing (biglietteria
per eventi) cresce di pochi punti percentuale.

Quote di mercato dei comparti
Nonostante
qualche variazione marginale, in termini di valore prodotto i
servizi pesano ancora per i due terzi dell’eCommerce B2c in
Italia. Il Turismo, da solo, vale quasi metà delle vendite (49%),
seguito da Informatica ed elettronica di consumo e Abbigliamento
(10%), Assicurazioni (9%), Editoria musica ed audiovisivi (3%) e
Grocery (1%). Il restante 18% è costituito da tutti gli altri
comparti, tra cui spiccano per importanza le Ricariche telefoniche
e il Couponing (con quasi il 4% delle vendite online ciascuno),
seguite dal c2c di eBay.it e, infine, dal Ticketing per eventi
(pari all’1,5% dell’eCommerce B2c).

Tasso di penetrazione
 Aumenta il tasso di
penetrazione – rapporto tra il valore dei consumi online e il
valore totale delle vendite Retail – dell’eCommerce B2C, passando
dall’1,9% del 2010 al 2,2% del 2011, che si deve però
confrontare con con l’11% di UK, il 7% della Germania e il 5%
della Francia. Contribuiscono al raggiungimento di questo risultato
sia le ottime crescite fatte registrare dal canale online sia i
risultati poco incoraggianti rilevati sull’offline in un momento
congiunturale non favorevole. Il tasso di penetrazione è molto
più elevato per i servizi (8%) che per i prodotti (1%) e fa
registrare valori molto diversi da settore a settore. L’online ha
un peso percentuale molto rilevante nel Turismo (quasi il 13%),
discreto in Editoria, musica e audiovisivi (con oltre il 6%) e
Informatica ed elettronica di consumo (5%), bassa in Abbigliamento
e Grocery (meno dell’1% e 0,1% rispettivamente) trascurabili in
Arredamento e Fai da te.

Web shopper
In collaborazione con
l’Osservatorio Acquisti CartaSi, è stata effettuata un’analisi
sugli acquirenti online. I Web shopper italiani, in crescita del 7%
circa nel 2011, sfiorano quota 9 milioni di unità e rappresentano
quasi un terzo circa degli utenti Internet. Il 60% degli acquisti
viene generato dai Web shopper residenti al Nord Italia, il 25 % da
quelli residenti al Centro e il 15% al Sud. La spesa annua online
per acquirente passa dai 960 euro del 2010 ai 1050 euro del 2011
(+9% circa) a testimonianza di come gli acquisti online stiano
diventando sempre più una consuetudine tra chi li sperimenta. In
generale, acquistano per il 40% da siti di eCommerce italiani, per
il 14% da siti di filiali italiane di multinazionali, per il 19% da
multinazionali senza base societaria in Italia, ma comunque con un
team dedicato al nostro mercato e, infine, per il 27% da siti di
imprese straniere “globali”.
E se lo scontrino medio vale 211 euro, con una riduzione del 6%
circa rispetto al 2010, aumenta invece il numero delle transazioni
effettuate. Entro fine 2011 verranno evasi 32 milioni di ordini, il
26% in più rispetto al 2010.
La percentuale a valore delle vendite chiuse tramite pagamento con
Carta di credito e PayPal continua a crescere, passando
rispettivamente dal 71% del 2010 al 72% del 2011 e dal 13% al 15%
per un peso totale dell’87% del valore delle vendite eCommerce
B2c.

Mobile
Il valore del mobile Commerce – inteso
come il valore delle vendite al consumatore finale da parte di
merchant con operatività in Italia, mediante mobile site o
Application per smartphone – passa da 26 milioni a 81 milioni di
euro, con una crescita del 210% rispetto allo scorso anno, pari
all’1% delle vendite online. “Nel 90% dei casi si tratta di
situazioni di acquisto dove è importante cogliere al volo
un’occasione, sfruttando la propria presenza online in quel
preciso istante (ad esempio aste e vendite a tempo). Per le altre
vendite, in cui è il cliente a decidere il momento
dell’acquisto, l’utilizzo del mobile sembra ancora penalizzato
per un’oggettiva “inferiorità” del device rispetto al pc.
– conclude Riccardo Mangiaracina, Responsabile della Ricerca
Dell’Osservatorio B2C Netcomm-Politecnico di Milano – Riteniamo
che la diffusione del mobile Commerce dipenderà dalla creazione di
nuove occasioni in cui l’utilizzo dello smartphone porti dei
chiari benefici per il cliente, come ad esempio la semplificazione
del processo di acquisto (ricerca prodotti supportata da macchina
fotografica integrata), la soddisfazione di un bisogno nato da un
impulso (acquisto tramite smartphone al miglior prezzo di un
prodotto identificato su punto vendita), l’integrazione con
l’esperienza di acquisto in negozio (vendita di coupon in base
alla posizione del cliente rilevata tramite gps integrato).”
Nonostante la diffusione di altri sistemi operativi (primo fra
tutti Android), il mobile Commerce sembra anche nel 2011 un
business supportato prevalentemente da iOS di Apple (e quindi
iPhone), che pesa per l’80% sul valore totale delle vendite.

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