CONCORRENZA

Cartello sugli e-book: Il Governo Usa porta Apple in tribunale

Tre dei cinque editori coinvolti nel caso hanno patteggiato. Il ministro della Giustizia Eric Holder: “Le nostre azioni dimostrano che la divisione Antitrust non esiterà a proteggere i consumatori americani”

Pubblicato il 12 Apr 2012

P.A.

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Il ministro della Giustizia Usa Eric Holder ha annunciato che il suo dicastero porterà in tribunale Apple e due editori mentre "ha già raggiunto un accordo" con gli altri tre editori americani coinvolti per una presunta intesa lesiva della concorrenza per alzare i prezzi degli e-book. "In precedenza – ha detto il ministro – avevamo presentato una causa presso il tribunale distrettuale di New York contro Apple e cinque grandi editori (Hachette, HarperCollins, Macmillan, Penguin e Simon&Schuster), tre di questi (Hachette, HarperCollins e Simon&Schuster) hanno proposto di patteggiare".

Dopo aver spiegato che l’indagine era partita nell’estate 2009, Holder ha sottolineato che, se approvato, il patteggiamento permetterà ai rivenditori come Amazon e Barnes & Nobles di ridurre il prezzo dei libri elettronici e imporrà agli editori di terminare l’accordo con Apple, che garantiva al colosso di Cupertino una commissione del 30%.

"Le azioni di oggi dimostrano che la divisione Antitrust è attenta e non esiterà a proteggere i consumatori americani", ha concluso Holder accompagnato dal direttore della divisione Antitrust Sharis Pozen e dal procuratore generale del Connecticut George Jepsen.

Secondo la rete televisiva Cnn, la causa è legata al lancio dell’iPad e della libreria virtuale dell’azienda fondata da Steve Jobs, iBooks; una mossa, quella di Cupertino, mirata a erodere la quota di Amazon nel mercato dei lettori elettronici. Anche gli editori avevano interesse a fare cartello contro Amazon. Grazie al dominio esercitato dal Kindle, il rivenditore online obbligava gli editori a vendere buona parte dei libri sottocosto, a 9,99 dollari.

Il caso è sorto perché gli e-book sono sottoposti ad un regime di vendita diverso dai libri cartacei tradizionali: questi ultimi vengono venduti a un prezzo all’ingrosso deciso dagli editori, circa la metà del prezzo di copertina, al quale si aggiunge il margine del venditore. Gli e-book invece sono offerti tramite il "modello agenzia", suggerito a suo tempo da Steve Jobs: le case editrici stabiliscono direttamente il prezzo finale sul quale il venditore ottiene il 30%. Il metodo sarebbe stato adottato dalla Apple per impedire ad altri retailer come Amazon – che praticava una politica di prezzi molto aggressiva – di dominare il mercato grazie ai forti sconti: il risultato però è stato quello di far diventare gli e-book più costosi, motivo per cui il Dipartimento ha deciso di aprire un’inchiesta.

A dicembre del 2011 la Commissione Europea aveva avviato una procedura formale nei confronti di Apple e dei ciqnue editori, per indagare su presunte pratiche anti-concorrenziali e accordi che avrebbero limitato lo sviluppo del mercato in zona euro.

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