LA CLASSIFICA

Quattro italiane tra le donne più hi-tech d’Europa

Nella classifica stilata da Girls in Tech ci sono Sofia Barattieri (Motilo), Marina Tognetti (Myngle), Barbara Labate (Risparmio Super) e Diana Saraceni (360 Capital Partner)

Pubblicato il 05 Giu 2012

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Sofia Barattieri (Motilo), Marina Tognetti (Myngle), Barbara Labate (Risparmio Super), Diana Saraceni (360 Capital Partner): sono le quattro italiane che compaiono nell’elenco stilato da “Girls in Tech” per il 2012, con le 100 donne più tecnologiche del mondo. La top list è stata redatta da giudici autorevoli che hanno analizzato tutta l’Europa, scegliendo le donne che più si sono distinte nel creare e diffondere la cultura tecnologica.

Tra i giudici che hanno realizzato l’elenco ci sono: Max Niederhofer (Accel Partners), Alex Farcet (Startupbootcamp), Patrick De Zeeuw (Startupbootcamp), Audrey Soussan (Ventech), Christian Thaler-Wolski (Wellington Partners), Paul Papadimitriou (Constellation Research), Marco Magnocavalo (Principia), Martin Kelly (Ibm), Carl Sibersky (Poprigo), Cristobal Alonso (Bite Group), Oana Calugar (Neogen), Thibaud Elzie’re (Fotolia), Ciara Byrne (VentureBeat).

Tra le insignite da Girls in Tech ci sono anche Georgina Atwell (Apple), Rachel Bremer (Twitter), Jennifer Hicks (Forbes) e Bindi Karia (Microsoft).

“Quello che noto nella lista delle 100 donne più tecnologiche del mondo – spiega Diana Saraceni, una delle quattro italiane menzionate, laurea in Ingegneria presso l’Università di Roma e Master in Business Administration alla Luiss di Roma – è che ci sono molte imprenditrici dello start up, anche tecnologico. E questo mi fa molto piacere visto che storicamente lo start up nel mondo digitale è maschile, vedi Zuckerberg ma anche altri prima di lui”.

Saraceni è co-fondatrice di 360 Capital Partners, uno dei principali fondi di Venture Capital Europei. Prima di diventare una Venture Capitalist nel 2001, la Saraceni è stata Senior Advisor per la divisione Investment Banking di Lazard dove ha fatto parte del Technology Team e ha lavorato principalmente nel settore dell’M&A, partecipando a diversi processi di Ipo.

Le donne che fondano imprese “altamente innovative” e high-tech sono “un fenomeno recente”, conferma la manager che ricorda come fino a qualche tempo fa l’unica donna a distinguersi per avere fatto impresa nel digitale “fosse stata Martha Lane Fox, co-fondatrice di Lastminute.com”. “Ma ora per fortuna – commenta – il modello si è esteso anche all’imprenditoria femminile”.

Prima di fondare 360 Capital Partners, Saraceni ha lavorato per diversi anni nel settore della consulenza strategica con A.T.Kearney negli uffici di Milano e Londra. Attualmente fa parte di diversi comitati nazionali e internazionali per la selezione e promozione di startup innovative.

Girls in Tech è stata fondata da Adriana Gascoigne a San Francisco nel 2007 con lo scopo di favorire l’affermazione delle donne nel settore Ict e segnalare le eccellenze femminili. Da allora, l’associazione è cresciuta fino a contare su oltre 8.500 membri con “filiali” in tutto il mondo, e in paesi come la Cina, Grecia, Francia, Stati Uniti, Cile e altro ancora.

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