IL CASO

Google, anche la Ftc pronta a inchiesta formale su posizione dominante

Secondo la stampa americana, la denuncia da parte dell’Antistrust Usa potrebbe scattare già fra novembre e dicembre. Nel mirino, come nel caso europeo, presunte pratiche scorrette nel settore delle ricerche online

Pubblicato il 15 Ott 2012

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L’Antitrust Usa sta esaminando da un anno un dossier sulla presunta posizione dominante di Google nel mercato delle ricerche online. Nel mirino della Federal Trade Commission la presunta posizione dominante del motore di ricerca nel mercato delle ricerche online. L’Antitrust Usa potrebbe emettere una denuncia formale nei confronti di Google nelle prossime settimane. Lo scrive la Reuters, precisando che l’inchiesta formale dell’antitrust Usa per abuso di posizione dominante da parte di Google potrebbe scattare già a novembre o dicembre. Il provvedimento dell’Antitrust Usa farebbe il paio con l’indagine già avviata dall’Antitrust dell’Ue nel mercato delle ricerche online.

Se Google fosse condannata dalle autorità Antitrust europee, rischierebbe una multa di 2,9 miliardi di euro, pari al 10% dei ricavi globali.

Secondo la Reuters, alcuni commissari della Ftc sono “convinti” che Google ricopra una posizione dominante nel mercato delle ricerche online, danneggiando così la concorrenza. Un altro commissario sarebbe invece “scettico” sulla posizione di dominanza del search engine.

L’accusa è sempre la stessa. Mountain View favorirebbe i propri prodotti di Google Shopping nei risultati di ricerca e declasserebbe i contenuti di potenziali concorrenti, rendendoli meno visibili. Sospetti ci sono anche sui settori della pubblicità e degli smartphone ma, riferisce il New York Times, la questione al centro dell’attenzione dell’antitrust è come Google procede e come si espande.

Sul fronte Usa, il dossier non significa che il governo automaticamente avvierà un’azione legale contro il gigante di Mountain View. Ci sono ancora vari passaggi. Nei giorni scorsi in un comunicato Google si è detta “felice di rispondere ad ogni domanda da parte delle autorità di regolamentazione sul nostro business”. E gli esperti di antitrust, riferisce il New York Times, prevedono che la soluzione più probabile sarà un’intesa tra le parti. Il mese scorso il presidente della Ftc Jon Leibowitz aveva affermato che una decisione non sarà presa prima della fine dell’anno.

La settimana scorsa Google ha inviato una proposta all’Ue, nella quale avanza la possibilità di etichettare con il suo brand tutti i contenuti “autoprodotti” che compaiono nelle sue ricerche.

E proprio l’Unione europea, guidata dalla Commissione francese per la protezione dei dati (Cnil), terrà domani una speciale conferenza stampa sulle controverse politiche di privacy messe in atto da Google. Secondo i media britannici la Cnil ha intenzione di accusare il gigante dei motori di ricerca di aver violato la legislazione Ue relativa alla privacy introducendo quest’anno nuove regole in materia.

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