Exit strategy con l’Ict. L’Italia rilanci con l’innovazione

Le priorità di politica economica per uscire più forti dalla crisi. Parlano al Corriere delle comunicazioni 18 top manager del settore. Tutti concordi. La ripresa può essere accelerata grazie alla massiccia introduzione delle tecnologie dell’informazione: dalle reti di Tlc di nuova generazione alla digitalizzazione della PA, ai nuovi servizi

Pubblicato il 28 Set 2009

Gli accenti sono magari diversi, le sensibilità anche, ma su una
cosa sono tutti d’accordo: la priorità va data
all’innovazione e dunque agli investimenti in Ict. Che
significano nuove reti di telecomunicazioni, una Pubblica
Amministrazione che si digitalizza ed impara a dialogare online
con i cittadini, un sistema produttivo capace di adottare le
tecnologie dell’IT anche nelle sue realtà medie e piccole.

Sullo sfondo, emerge il tema di un Paese che deve a mettersi alle
spalle un digital divide che prima ancora che infrastrutturale è
culturale.

È  il responso di una survey che abbiamo compiuto fra
18 top manager dell’Ict: dai gestori
telefonici ai fornitori di apparati, alle aziende IT. Ma a chi
compete il compito di portare l’Italia verso la frontiera
dell’innovazione? Il ruolo guida spetta allo Stato. e.Gov-2012,
tutti se ne dicono convinti, può essere il motore di questa
grande trasformazione del Paese. Ma deve avere la benzina per far
muovere la macchina.

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