LA MOBILITAZIONE

Engineering, Fiom: “Alta partecipazione allo sciopero”

La mobilitazione nazionale organizzata dai sindacati metalmeccanici ha registrato adesioni fino all’80%. Nel mirino i licenziamenti individuali annunciati dall’azienda

Pubblicato il 22 Feb 2013

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Alte adesioni allo sciopero nazionale di 8 ore proclamato dai sindacati metalmeccanici contro i licenziamento individuali annunciati da Engineering. Lo annuncia la Fiom Cgil secondo cui le adesioni registrate nella mattinata di oggi vanno dall’80% della sede di Pont Saint Martin (Aosta), al 70% di Torre Annunziata (Napoli).

“Scopo dell’iniziativa di lotta è quello di denunciare l’uso da parte di Engineering di una pratica inaccettabile e di evitare che l’azienda stessa ricorra nuovamente al suo impiego – spiega Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile per il settore della Information and Communication Technology – L’iniziativa sindacale ha incontrato il favore dei lavoratori in misura significativa non solo per quanto riguarda un settore come quello informatico, ma anche in senso assoluto.”

Lo scorso 3 febbraio la Fiom denunciava il licenziamento di due lavoratori con contratto a tempo indeterminato per motivi economici – grazie alla riforma Fornero introdotta nel 2012 – in forza presso la sede di Napoli di Engineering Ingegneria Informatica.

“Nelle imprese informatiche che offrono servizi ad aziende private o a enti pubblici, è assolutamente normale che i dipendenti dell’impresa appaltatrice, dotati di particolari competenze tecniche, lavorino nell’ambito di progetti che hanno specifiche scadenze temporali – spiegava la Turi, – I due dipendenti in questione, programmatori qualificati con esperienza pluriennale nel settore bancario, sono stati licenziati a seguito della fine dei progetti su cui operavano. Quello che accade di solito, quando terminano i progetti acquisiti dalla ditta appaltatrice, è che le aziende stesse ricollochino il personale in altri progetti o che, altrimenti, in caso di assenza temporanea di nuove commesse, facciano ricorso alla Cassa integrazione.”

Engineering ha capito che, per disfarsi facilmente di lavoratori assunti a tempo indeterminato, basta licenziarli alla fine di un dato progetto liquidandoli con la frase standard secondo cui: ‘non sono peraltro disponibili in azienda differenti posizioni lavorative in cui poter utilmente impiegare il lavoratore/lavoratrice’. Facile e indolore. Tra i dipendenti si sta diffondendo una comprensibile preoccupazione.”

Turi evidenziava che la lavoratrice licenziata ha due figli di età inferiore agli 8 anni. “Con la modifica dell’art. 18, le donne con figli in età scolare sono le prime vittime dei licenziamenti – spiegava la sindacalista – Infatti, per aziende come Engineering sembra che le donne con figli piccoli siano un impaccio in quanto non possono essere a disposizione dell’azienda a qualsiasi orario e in qualsiasi circostanza. E ciò accade in un Paese che è al terzo posto nella classifica stilata dall’Ocse per il tasso di donne disoccupate.”

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