LAVORO

Micron, la sede di Avezzano passa in mano ai tedeschi

Firmata l’intesa con la Lfoundry per l’acquisizione del sito abruzzese con i relativi asset. Perplessi i sindacati. Alfredo Fegatelli (Cgil): “Il Mise verifichi la stabilità finanziaria dell’acquirente”

Pubblicato il 27 Feb 2013

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La Micron di Avezzano passa nelle mani dei tedeschi. Micron Technology e LFoundry, azienda specializzata in semiconduttori, hanno stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione del sito produttivo abruzzese con i relativi asset. Secondo l’accordo, Micron assegnerà a LFoundry il contratto di fornitura di quattro anni, attualmente in essere con Aptina, per la produzione di sensori per immagine a 200 millimetri. L’intesa prevede anche la concessione, limitata negli usi, delle licenze tecnologiche di Micron.

I dettagli finanziari della transazione, che dovrebbe concludersi entro la primavera, non sono stati resi noti. “L’operazione – spiega in una nota Mark Durcan, ceo di Micron – rende possibile la costruzione di un futuro di successo per il sito di Avezzano. La transazione non solo preserva la struttura e il lavoro nel sito, ma permette anche una stabile fornitura di wafer a lungo termine per Aptina, migliorando ulteriormente il valore per Micron della sua partecipazione azionaria in Aptina“.

Secondo Gunther Ernst, ceo di LFoundry “la capacità tecnologica e produttiva dello stabilimento Micron di Avezzano, unita alle nostre tecnologie e al nostro sito produttivo, rende questo accordo una soluzione vincente e una parte importante del nostro obiettivo strategico: costruire il business di LFoundry nei segmenti di punta del mercato dell’analog mixed signal ed essere il partner specialistico dei nostri clienti”.

L’accordo non convince del tutto i sindacati. Alfredo Fegatelli della Cgil spiega che il sindacato ha “perplessità rilevate sulla rete in merito a qualche problema che avrebbe la nuova azienda Lfoundry“. “Per questo – sintetizza Fegatelli – sarà bene che il ministero verifichi la stabilità dell’acquirente”.

Il presidente della Regione, Gianni Chiodi “è convinto che “bisogna pur sempre mantenere vivo il tavolo di settore che ho chiesto e ottenuto dal governo”. Per Chiodi la notizia dell’acquisizione della Micron da parte della LFoundry “è comunque un atto intermedio di tutta una vicenda, che la Regione seguirà ancora. Certo, ora dobbiamo aspettare il nuovo governo”.

Gianni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano, chiede alle istituzioni di vigilare sul passagio di proprietà. “L’obiettivo – speiga il sindaco – è che il nuovo corso sia all’insegna del rilancio del sito e della salvaguardia dell’intera forza lavoro”.

Sul pre-accordo siglato tra la multinazionale Usa e l’azienda tedesca, che dovrebbe concretizzarsi entro la primavera, Di Pangrazio sollecita il ministero dello Sviluppo economico a riaprire il tavolo della vertenza, per fare immediata chiarezza sull’operazione.

A partire da “situazione economica della Lfoundry, composizione societaria, ovvero se l’azienda tedesca prenderà le redini del sito da sola oppure se nascerà una nuova società in sinergia con parte del management Micron, e sostegno concreto della multinazionale Usa per ‘liberarsi’ del sito produttivo di Avezzano”.

Micron – sottolinea Di Pangrazio – non può sfilarsi dalla partita assicurando qualche anno di commesse di Aptina, ma deve essere garante, con il governo, della nuova formula societaria e della validità e sostenibilità economica di un piano industriale a lungo termine”.

La Micron produce componenti elettronici e dà lavoro a 1.626 persone. Da tempo lo stabilimento abruzzese è in difficoltà: lo stato di crisi è testimoniato dal ricorso alla cassa integrazione che, a oggi, interessa circa 700 dipendenti che la società definito esuberi in un piano presentato nei mesi scorsi. Alla vertenza Micron, in atto da tempo, si interessano sindacati e istituzioni. La vertenza è arrivata anche sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico dove le istituzioni hanno proposto l’istituzione di un tavolo di settore della micro-elettronica.

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