TRIMESTRALI

Adobe: utili in picchiata, ma cresce Creative Cloud

Primo trimestre dell’esercizio fiscale chiuso con profitti netti a 65,1 milioni di dollari, in flessione del 65%, a fronte di ricavi a 1,01 miliardi, in calo del 3,6%. In aumento del 53% gli abbonamenti ai software online

Pubblicato il 20 Mar 2013

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Adobe Systems ha chiuso il primo trimestre fiscale con un utile netto di 65,1 milioni di dollari, in ribasso del 65% rispetto ai 185,2 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno precedente a causa dell’aumento delle spese operative e della contrazione dei margini, che hanno vanificato la crescita degli abbonati ai servizi offerti dall’azienda.

I ricavi del gruppo sono diminuiti del 3,6% a 1,01 miliardi, con un margine operativo sceso dal 27,6% al 9,7%, anche a causa dell’aumento delle spese operative del 16%. Gli abbonamenti a Creative Cloud, il pacchetto di software lanciato a maggio del 2012, sono aumentati del 53% mentre le vendite dei software pacchettizzati sono diminuiti del 16%. Nei giorni scorsi, Adobe ha annunciato che non venderà più software in pacchetti fisici e che tutti i programmi saranno acquistabili online direttamente dal sito Adobe, dai suoi partner o in abbinamento con la Creative Cloud.

“Creative Cloud sta rapidamente diventando un prodotto importante, la maggior parte degli acquisti conclusi su Adobe.com sono al momento abbonamenti a Creative Cloud – ha detto Shantanu Narayen, Ceo di Adobe – Con Adobe marketing Cloud siamo i partner ideali dei Cmo nel processo di migrazione online del business aziendale dei nostri clienti”. “L’adozione di Creative Cloud si è velocizzata sensibilmente nel primo trimestre – ha detto Mark Garret, vice presidente e chief financial officer di Adobe – stiamo realizzando un modello di ricavi ricorrenti più solido che guiderà la crescita futura a lungo termine dell’azienda”.

Nel contempo, Adobe ha ufficialmente confermato che il suo Chief Technology Officer Kevin Lynch, lascia l’azienda per entrare nel team di Apple. Kevin Lynch lascia l’azienda con decorrenza 22 marzo. Adobe ha fatto sapere che la posizione di Cto non sarà rimpiazzata, la responsabilità per lo sviluppo tecnologico resterà sotto la guida del Ceo di Adobe Shantanu Narayen. Bryan Lamkin, che è da poco tornato ad Adobe, si assumerà la responsabilità su ricerca, iniziative tecnologiche e sviluppo aziendale.

Secondo il profilo sul sito di Adobe, Lynch si unisce all’azienda dopo l’acquisizione di Macromedia avvenuta nel 2005, occupandosi attualmente di ricerca e design experience nel team Adobe. E’ stato uno dei più forti sostenitori del plug-in Flash, con forti critiche nel passato verso le scelte di Apple a riguardo.

Non è chiara la posizione che Lynch assumerà all’interno dell’azienda di Cupertino e si attendono dichiarazioni a proposito nei prossimi giorni. Prima di approdare alla Adobe, di cui fu nominato Cto nel 2008, Lynch era stato per dieci anni Chief Software Architect per Macromedia, fino all’acquisizione da parte della grande software house nel 2005.

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