LO SCONTRO

Nokia al Fisco indiano: “La multa non la paghiamo”

L’erario di New Delhi pretende 383 milioni di dollari per 5 anni di tasse arretrate. Ma l’azienda non ci sta: “Rispettiamo le leggi e i trattati bilaterali, non siamo tenuti a pagare”

Pubblicato il 28 Mar 2013

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Nokia sta ignorando la richiesta di 20,8 miliardi di rupie (circa 383 milioni di dollari) avanzata dal Fisco indiano, sostenendo che non è tenuta a pagare questa cifra e che continuerà a contestare l’ingiunzione.

A febbraio scorso è stato effettuato un accertamento fiscale sulle strutture amministrative e produttive di Nokia situate in India, dopodiché le autorità indiane hanno deciso di pretendere dal produttore finlandese il mega-importo per tasse non pagate. Secondo una nota pubblicata sul sito di un tribunale indiano, l’ingiunzione di pagamento dei tributi arretrati copre cinque anni fiscali a partire dal 2006/2007.

Contestualmente all’emergere del caso, si è scatenata in India la protesta popolare contro le aziende straniere che, a detta dei locali, farebbero affari nel Paese asiatico senza versare le dovute tasse. In seguito l’Alta Corte di New Delhi ha emanato un sospensiva della richiesta presentata dal Fisco.

Se la sospensiva dovesse decadere e l’ingiunzione diventasse operativa, il gruppo scandinavo vedrebbe minacciate le proprie finanze, già messe a dura prova dal calo delle vendite.

Nokia – è scritto in un comunicato ufficiale – ribadisce di aver sempre pienamente rispettato le leggi locali così come il trattato fiscale bilaterale tra governo indiano e finlandese, perciò difenderà con forza la propria posizione”.

La company finlandese ha chiuso il 2012 con un patrimonio netto di 4,4 miliardi di euro, circa il 22% in meno dell’anno precedente.

Nel quarto trimestre ha registrato un utile netto di 255 milioni di euro, ma il Cda ha proposto di non pagare alcun dividendo agli azionisti per il 2012. L’utile nel trimestre si confronta, infatti, con una perdita di 1,07 miliardi di euro nello stesso periodo dell’anno fiscale 2012, che includeva una svalutazione delle attività di cartografia digitale e servizi di localizzazione.

Le vendite nel quarto trimestre sono diminuite del 20% anno su anno a 8 miliardi di euro, ma sono aumentate dell’11% rispetto al terzo trimestre. A trainare sono state le vendite degli smartphone della classe Lumia, la linea di punta del passaggio a Windows Phones che hanno totalizzato 4,4 milioni di unità, il 51% ai 2,9 milioni di Lumia venduti del terzo trimestre.

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