LA MANOVRA

Jabil e Arnovo, dalla Ue un milione per i lavoratori

La Commissione europea propone di erogare il Fondo di adeguamento alla globalizzazione agli ex addetti delle due società italiane per aiutarli a trovare una nuova occupazione. Ma per l’approvazione serve il disco verde di Europarlamento e Consiglio Ue

Pubblicato il 28 Giu 2013

Federica Meta

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La Commissione europea ha proposto di destinare all’Italia 3,7 milioni di euro dal Fondo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), di cui 1,1 milioni ai dipendenti di Jabil e Arnovo. Il restante sarà devoluto ai 1010 lavoratori in esubero dell’azienda automobilistica De Tomaso.

I fondi potranno essere utilizzati per misure di reinserimento nel mondo del lavoro, come l’orientamento professionale, le indennità, per la ricerca, la formazione professionale e l’aggiornamento delle competenze, I contributi a lanciare un business, e i contributi per un cambio di residenza o per gli spostamenti. La misura dovrà ora essere approvata da Parlamento europeo e Consiglio Ue.

Non è la prima volta che la Ue interviene per salvare azienda attive nel mercato Ict. Il 27 marzo l’Europarlamento ha dato il via libera ai 3.6 milioni di euro destinati dalla Commissione a 856 ex lavoratori di Agile.

Dal 2007, anno in cui è divenuto operativo, il Feg ha ricevuto 105 domande di contributo finanziario. Sono stati richiesti fondi per circa 454 milioni di euro per dare aiuto a circa 94.500 lavoratori. Attualmente sta aumentando il numero dei settori economici e degli Stati membri che presentano domande Feg per aiutare i lavoratori licenziati.

Una maggiore apertura del commercio con il resto del mondo si traduce in vantaggi globali per la crescita e l’occupazione, ma talvolta anche in perdita di posti di lavoro, in particolare in settori vulnerabili e per i lavoratori meno qualificati. È per questo che il presidente della Commissione Barroso ha proposto a suo tempo di istituire un Fondo per aiutare coloro che subiscono maggiormente le conseguenze della globalizzazione. Il Feg, istituito alla fine del 2006, è stato creato per dimostrare la solidarietà dei molti che beneficiano della maggiore apertura dei mercati verso i pochi che si trovano ad affrontare lo shock improvviso della perdita del lavoro. Nel giugno 2009, le norme del Feg sono state riviste per rafforzarne il ruolo come strumento di intervento tempestivo e parte integrante della risposta della Ue alla crisi economica e finanziaria. Il regolamento Feg rivisto è entrato in vigore il 2 luglio 2009 e si applica a tutte le domande ricevute fra il 1° maggio 2009 e il 31 dicembre 2011.

Sulla base dell’esperienza acquisita con il Feg dal 2007 e del suo valore aggiunto per i lavoratori assistiti e le regioni colpite, la Commissione ha proposto di mantenerlo anche nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, migliorandone al contempo il funzionamento.

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