DOCUMENTI ALLA SEC

Tumblr, ecco i retroscena dell’operazione Yahoo

Consegnati alla Sec i documenti relativi alla transazione da circa 1 miliardo di dollari. Al fondatore David Karp 81 milioni per restare in azienda altri 4 anni. Al momento dell’acquisizione la piattaforma di blogging aveva in cassa “solo” 16,6 milioni

Pubblicato il 09 Ago 2013

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David Karp, fondatore di Tumblr, la start up acquista da Yahoo a maggio per quasi un miliardo di dollari, riceverà 81 milioni di dollari per restare altri 4 anni in azienda. È uno dei dettagli più significativi emersi da un documento ufficiale sulla transazione presentato alla Sec, organismo di vigilanza sulla Borsa statunitense. L’altro dettaglio è che, al momento della mega-acquisizione, la piattaforma di blogging aveva in cassa soltanto pochi milioni di dollari e, se non fosse intervenuta Marissa Mayer, probabilmente Karp avrebbe dovuto mettersi a caccia di nuovi finanziamenti per sostenere la sua creatura.

La decisione di Yahoo di assegnare 81 milioni di dollari in contanti e in azioni al 26enne Karp pur di tenerlo in azienda (secondo i media specializzati potrebbe continuare a guidare in modo indipendente l’ufficio di Tumblr a New York) ovviamente non è stata motivata nel documento fornito dall’azienda alla Sec. Ma è noto che, al momento dell’acquisizione, la Mayer aveva promesso di “non rovinare” Tumblr e di non apportare alcun “cambiamento sconvolgente”. L’obiettivo era ed è non alienarsi le simpatie degli attuali utenti del servizio di blogging, tra cui molti teenager e giovani adulti. Tumblr, uno dei siti più in voga del momento, permette di postare online il proprio blog, cercare altri blog e interagire socialmente con gli utenti.

Più misterioso da decifrare l’altro elemento emerso dalla lettura delle carte: quando fu comprata da Yahoo per 990 milioni di dollari, Tumblr aveva in cassa “solo” 16,6 milioni di dollari. Nel 2011 aveva raccolto fondi per 85 milioni di dollari, per cui è apparso evidente che stava “bruciando” denaro quando è apparsa la Mayer all’orizzonte. In particolare in 20 mesi aveva perso l’equivalente di 68,4 milioni di dollari. Gli esperti sottolineano che, con 300 milioni di utenti unici mensili, 60 miliardi di pagine viste negli Usa e 175 impiegati, i costi sono ingenti. Ma resta il fatto che, se non fosse stata venduta, con ogni probabilità Karp sarebbe dovuto ricorrere a una nuova tornata di fundraising.

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