TRACCIAMENTO RIFIUTI

Sistri su misura di microraccolta

Confindustria raccomanda ai trasportatori di rifiuti pericolosi di applicare le procedure della nuova tecnologia senza attivare il sistema di geolocalizzazione. Fumagalli (Confartigianato): “Il nuovo Sistri non può essere attuato nei tempi fissati”

Pubblicato il 24 Set 2013

P.A.

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Calibrare il Sistri sulla microraccolta, applicando la procedura che consente l’uso di schede in bianco, da riconciliare a fine viaggio con il sistema, senza per ora attivare la programmazione del viaggio con il sistema di geolocalizzazione previsto dal Sistri. Lo raccomanda Confindustria, in attesa della circolare del ministero dell’Ambiente, a pochi giorni dall’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi fissata il primo ottobre. Nella prima fase di coolaudo del Sistri, secondo le indicazioni d Confindustria, il trasportatore non sarà obbligato a predisporre gli adempimenti tecnologici previsti dal sistema quando sarà a regime. Escluso nella prima fase di collaudo anche il tracciamento dei rifiuti nei passaggi interni degli impianti di smaltimento.

Intanto, non si spengono le critiche delle associazioni nei confronti del sistema di tracciabilità dei rifiuti. Oggi è stata la volta di Confartigianato: “E’ inopportuno riavviare un sistema di tracciabilità dei rifiuti come il Sistri, che ha già dato numerose prove di inefficienza, scarsa trasparenza e inadeguatezza. il nuovo Sistri non può essere attuato nei tempi operativi fissati. Va, quindi, sostituto con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità”. Lo ha detto Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese, intervenuto all’audizione sulla “Conversione in legge del Dl 31 agosto 2013” tenuta di fronte alla 13a Commissione Territorio e Ambiente del Senato.

“In attesa che il Sistri venga abbandonato – si legge in una nota – Confartigianato (unitamente alle altre sigle che compongono Rete Imprese Italia) chiede che al sistema di tracciabilità aderiscano solo i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale; per questi operatori sia prevista una fase sperimentale del sistema, da definire con decreto entro il 31 dicembre prossimo, che duri fino al 31 dicembre 2014 e sia prorogabile per non oltre sei mesi; ogni sanzione per violazioni relative agli obblighi derivanti dal sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti sia sospesa per tutta la fase sperimentale; i contributi versati dalle imprese per l’iscrizione al Sistri negli anni 2010, 2011 e 2012 siano restituiti o possano compensare altri prelievi fiscali”.

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