LA CURIOSITA'

Fondazione Bruno Kessler firma i software per i traduttori di Onu e Ue

Il programma open source è stato realizzato dalla fondazione Bruno Kessler di Trento. Il responsabile Marcello Federico: “Grande soddisfazione per la ricerca del nostro Paese”

Pubblicato il 12 Nov 2013

Antonello Salerno

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I sistemi di traduzione automatica dell’Onu e della Commissione europea hanno un cuore italiano: il software open source Irstlm sviluppato dalla Fondazione Bruno Kessler (Fbk) di Trento. “Una grande soddisfazione – si legge in una nota della fondazione – per la ricerca italiana e per l’Unità HLT (Human Language Technologies), appartenente al Centro Communication and Information Technology della Fbk, che ha realizzato il software”.

Le stesse istituzioni utilizzano anche il software di traduzione automatica Moses, che a propria volta si basa su Irstlm e che la stessa Unità Hlt ha contribuito a sviluppare a partire dal 2006.

“L’Onu e la Commissione europea – afferma Marcello Federico, responsabile dell’Unità Hlt della Fbk – gestiscono i servizi di traduzione mediante dipartimenti interni. La Commissione dispone di uno staff di circa 2.300 persone, tra traduttori e assistenti, per la traduzione nelle 23 lingue ufficiali dell’Unione europea. L’Onu possiede un’organizzazione simile per gestire traduzioni in sei lingue. Da qualche anno entrambi hanno iniziato a utilizzare le tecnologie Moses e Irstlm per realizzare sistemi di traduzione automatica a supporto dei traduttori interni. Ad esempio, presso l’Onu i server di traduzione automatica realizzati processano circa 7 mila richieste di traduzione al giorno. Presso la Commissione europea sono entrati in servizio da luglio 2013 sistemi di traduzione automatica su 50 coppie di lingue”.

Dall’inizio del 2013, secondo i dati diffusi da Fbk, i download sono stati 4.800, richiesti soprattutto in Cina, Usa, India, Giappone, Germania e Corea. Solo nell’ambito del settimo programma quadro dell’Unione europea, l’unità Hlt in questo campo della ricerca si è aggiudicata cinque progetti, per i quali è previsto un finanziamento europeo complessivo di oltre 18 milioni di euro. Fra questi MateCat, coordinato a livello europeo da Marcello Federico e a cui, oltre alla Fondazione Bruno Kessler, partecipano l’Università di Le Mans, in Francia, l’Università di Edimburgo, nel Regno Unito, e l’azienda italiana Translated. L’obiettivo è di “mettere a punto uno strumento informatico completo per i traduttori professionisti – spiegano dalla fondazione – in grado di imparare dagli errori, di migliorare automaticamente nel tempo e di specializzarsi in campi specifici di linguaggio per fornire all’utente i più adeguati suggerimenti di traduzione in modo del tutto automatico e trasparente”.

“Tenendo presente che secondo gli analisti (Common Sense Advisory) il volume d’affari dei servizi di traduzione nel 2012 è stato di 34 milioni di dollari al giorno – sottolinea Marcello Federico – si può ipotizzare che le applicazioni di MateCat saranno molto richieste. L’obiettivo è migliorare la produttività dei traduttori professionisti integrando funzionalità molto innovative all’interno dei tradizionali programmi software di traduzione assistita dal computer che oggi costituiscono la tecnologia dominante nel mercato”.

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