Telecom, Slc-Cgil contraria alla vendita di Ssc

Il segretario nazionale Slc/Cgil Alessandro Genovesi: “Serve un piano industriale di sviluppo di Ssc in rapporto all’evoluzione di Telecom Italia”

Pubblicato il 12 Nov 2009

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La Slc-Cgil contraria alla cessione di Shared service center, la
società che si occupa dell'informatica corporate e
istituzionale, nata nel 2003 dall'unione delle strutture IT di
Pirelli, Telecom Italia, Tim e Olivetti. "E’ necessario un
piano industriale di sviluppo di SSC in rapporto all’evoluzione
di Telecom Italia – dichiara in una nota il segretario nazionale
Slc/Cgil Alessandro Genovesi -, alla possibilità di offrire
servizi informatici in connessione tanto alle esigenze di tutto il
gruppo quanto sul mercato con offerte verso il top client e la
clientela business”.

“È fondamentale che Telecom Italia renda noti i risultati dello
studio interno su SSC: è conoscendo la validità industriale di
un’eventuale cessione di SSC, che si evidenziano il valore
strategico di SSC per Telecom e il tipo di rapporti commerciali ed
industriali e le eventuali tutele sull’occupazione che per noi
devono essere garantite da Telecom a prescindere dalla vendita o
meno”.

“Se l’eventuale cessione di SSC è legata al costo dei servizi
rispetto al mercato e non – come riteniamo – esclusivamente ad
una scientifica volontà di vendita per fare cassa, prosegue
Genovesi, come sindacato siamo pronti ad aprire uno specifico
tavolo sulla riorganizzazione dell’azienda, purché questa
rimanga dentro il gruppo Telecom anche affrontando eventualmente il
tema dei costi complessivi”.

“Chiediamo ad azienda e istituzioni di farsi garanti dei livelli
occupazionali in tutti i territori nonché delle professionalità
presenti che rappresentano un patrimonio del paese.”

“Nelle prossime settimane organizzeremo una manifestazione
nazionale a Roma – conclude il sindacalista – di tutti i
dipendenti di SSC al fine di dare visibilità alla vertenza ed
evidenziare al Governo e alle Istituzioni quanto sia in discussione
oggi non solo il futuro dei lavoratori di SSC, ma il settore
informatico in generale e la credibilità di Telecom in
particolare.”

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