PECHINO

Bitcoin, Alibaba chiude le porte alla moneta virtuale

Il gigante cinese dell’e-commerce vieterà l’uso della moneta virtuale dal 14 gennaio. Sulla piattaforma Taobao sarà bloccato anche lo scambio dei software che permettono di “estrarre” la valuta

Pubblicato il 08 Gen 2014

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Vietate su Alibaba le vendite e gli scambi in bitcoin. Il più grande motore di ricerca cinese sbarra così il passo alle monete virtuali, in osservanza delle restrizioni decise a dicembre dalla banca centrale di Pechino. Una decisione presa dall’istituzione finanziaria dopo che il valore della moneta virtuale era levitato di 89 volte, e giustificata con il rischio che le organizzazioni criminale potrebbero utilizzarla per riciclare i proventi delle proprie attività illecite.

Nello specifico Taobao Marketplace, che è la principale piattaforma di collegamento tra acquirenti e venditori su Alibaba, bloccherà le vendite di bitcoin, ma anche dei software e degli hardware che servono per l’estrazione della moneta virtuale, dal 14 gennaio.

“Le nuove regole adottate dal gruppo Alibaba sono il risultato dei nuovi recenti regolamenti dettati dalla Banca Centrale di Pechino preoccupata per i rischi associati all’uso senza controllo di bitcoin – commenta Wang Weidong, analista di iResearch Consulting Group, società di consulenza internet con sede a Shanghai – I cambiamenti avranno un forte impatto negativo sul commercio bitcoin in Cina”.

Negli ultimi tempi, sulla scia delle decisioni della banca centrale, anche il provider di pagamento YeePay e TenPay, fornitore di pagamento di Tencent Holdings, hanno annunciato a Btc Cina lo stop alla loro fornitura di servizi di pagamento.

Nell’ultimo mese diverse aziende hanno ufficializzato posizioni critiche nei confronti della moneta virtuale. A iniziate da Apple, che a dicembre aveva vietato le app che accettano pagamenti in bitcoin.

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