Google compra spider.io, alla guerra contro la pubblicità-truffa

La società londinese si occupa di individuare le tecnologie fraudolente “embedded” negli ads. A marzo scorso individuò un bootnet che simulava falsi click di utenti, costato agli inserzionisti 6 milioni di dollari in perduti ricavi

Pubblicato il 21 Feb 2014

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Google punta a contrastare le tecnologie fraudolente “embedded” nelle inserzioni pubblicitarie e lo fa attraverso l’acquisizione di spider.io, società londinese impegnata in questo settore. Non è stata resa nota la cifra versata.

“La nostra immediata priorità – ha scritto in un post sul suo blog Neal Mohan, vice presidente del Display Advertising di Google – è includere la tecnologia in grado di individuare le frodi nei nostri prodotti pubblicitari su video e display”.

Fondata nel 2010 da Douglas de Jager, la società con sede a Londra si era fatta apprezzare a marzo 2013 quando era riuscita a identificare un botnet chiamato Chameleon, che sembra sia costato agli inserzionisti pubblicitari 6 milioni di dollari in termini di perduti ricavi. Questo tipo di botnet è in grado di simulare i click degli utenti, perciò gli inserzionisti pubblicitari, ritenendoli autentici, pagano la quota prevista ignorando di avere a che fare con falsi click.

Google è lanciata da tempo in una serie di acquisizioni di piccole, medie e grandi aziende nei settori più disparati. Di recente ha acquistato DeepMind, la start up britannica specializzata in machine learning, algoritmi avanzati e sistemi di neuroscienze, in pratica intelligenza artificiale. L’anno scorso l’acquisizione più significativa ha riguardato Waze, società israeliana produttrice dell’omonima app per la navigazione Gps che raccoglie dati sul traffico provenienti dagli utenti: BigG l’ha pagata 966 milioni di euro.

Tra le società comprate, sempre nel 2013, ci sono Makani Power (turbine a vento), Behavio (social prediction) e Wavii (Natural Language Processing). Per queste ha speso in tutto 344 milioni di dollari. La company ha dimostrato anche di credere nell’avveniristica “gesture technology” (la tecnologia che consente di comandare pc e device a distanza, senza neppure il touch) con l’acquisizione di Flutter, che si occupa proprio di questo.

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