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Professione Seo manager, un free climber per il search

In Italia sempre più richiesti gli specialisti in Search engine optimization. Ecco competenze e strategie per scalare i ranking e aumentare il business. Prima le soluzioni erano legate alle keywords, ora non più: il content marketing è a 360 gradi

Pubblicato il 22 Apr 2014

Dario Banfi

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Il tuo sito è fuori dalla top 10 su Google per determinate parole chiave? Hai una vetrina di e-commerce ben fatta ma non genera traffico? Dispiace, ma sul Web non sei nessuno. In pochi osano dirlo, ma chiunque operi nel mondo della Search Engine Optimization lo pensa eccome e (a ragione) ci campa, fornendo consulenza e servizi per trovar la soluzione.

Oggi, fare in modo che un sito Internet, o singole pagine, guadagnino posizioni sui motori o abbiano elevati volumi di traffico, è diventata un’arte per esperti, un titolo di merito di cui fregiarsi. Tecnicamente si chiamano Seo specialist o Seo manager, job title intraducibili in italiano, ma che in Italia sono ben rappresentati e anche piuttosto richiesti.

“Molti siti fatti in casa non sono indicizzati: l’intervento può consistere in una consulenza sulle regole da seguire per migliorare il posizionamento oppure in manutenzioni dirette dei servizi online dei clienti”, racconta Fabio Granata, Seo manager presso Nomesia. Tutti chiedono di apparire, scalare i ranking. Con il tempo si è compreso, però, che il traffico fine a se stesso non basta. “Meglio puntare su percorsi che avvicinino i clienti ai prodotti e ai servizi da acquistare”, continua Granata. “In molti l’hanno capito ed è per questo che il mercato, esploso in ritardo, è potenzialmente molto ampio, offre soluzioni valide e alternative alla pubblicità tradizionale. La Seo funziona bene nel medio periodo ed è più stabile negli effetti, costa meno dell’advertising tradizionale e toglie le castagne dal fuoco a chi ha budget limitati per promuovere il proprio sito”.

La difficoltà di questo mestiere si deve a tre limiti oggettivi: l’inesistenza di corsi propedeutici alla professione, la fortissima evoluzione delle regole in gioco e la dilazione nel tempo dei risultati, impercettibili all’istante. L’intervento chirurgico di un Seo manager non è visibile a occhio nudo, come per altri ambiti, dalla grafica al Web design. “Il lavoro non è documentabile e spesso l’attesa è snervante. Finché il sito non guadagna posizioni sembra di aver lavorato inutilmente. Con i corretti interventi, la pianificazione esatta delle attività, il monitoraggio e i controlli necessari, i risultati però poi si vedono”.

Anche per Gaetano Romeo, ceo e Seo manager presso la società Seo Romeo, tenere i nervi saldi è una delle prerogative di questo lavoro: “Prima di due o tre mesi è difficile vedere i risultati. I clienti sono esigenti e anche se è scritto nel contratto di consulenza, vogliono report ravvicinati, risultati subito. Per questo e per le sfide che pone resta comunque un mestiere estremamente affascinante, continuamente sottoposto ad aggiornamento”.

Nel solo 2013 Google ha annunciato, infatti, circa 380 cambiamenti del suo algoritmo di ricerca. Quasi uno al giorno. Come restare aggiornati? La strada principale è l’autoformazione, la frequentazione di forum e blog di esperti, soprattutto di area statunitense. “In linea teorica, a parte conoscere gli algoritmi dei motori, bastano pochi rudimenti di Html e Css. Conta di più saper scrivere e conoscere le logiche di vendita, di link building e advertising”, continua Romeo.

Le due tecniche più utilizzate sono quelle di Seo onsite, sul sito, per renderlo appetibile a Google, e Seo offsite, attraverso azioni per migliorare il ranking. “Fino a pochi anni fa la strategie era legata alle keyword, oggi non più. Si fa content marketing a 360 gradi e sempre di più basato sui social media. Più che di Seo si dovrebbe parlare di Sea, Search Engine Advertising”.
Le competenze ruotano intorno alle capacità linguistiche e di copywriting e non è un caso che la maggior parte degli esperti provengano proprio da percorsi di formazione umanistica più che tecnica. “Sono laureato in lingue”, ci spiega Gaetano Romeo. “E ho iniziato per pura casualità. Ho lavorato in Germania e Svizzera e con 11 anni d’esperienza alle spalle ho poi fondato un’azienda. Il mercato non va male, non ha subito la crisi”.

Formazione umanistica, come designer ed esperta di comunicazione, è anche quella di Benedetta Scansani, Seo Specialist presso Engitel, Web agency che lavora sull’intera filiera della produzione di siti. “In un’agenzia il processo di Seo è gestito da più persone, su codice e architettura, ma anche rispetto al social media management. Spesso una persona da sola non basta. Servono competenze concorrenti e una robusta area di test, dove fare sperimentazione e sviluppo. Gli specialisti sono pochi, ma è difficile essere uno one-man-band”.

Le richieste di competenze sono in crescita sul mercato e le potenzialità molto elevate, in particolare sotto il profilo del marketing geografico. Come racconta Antonio De Giovanni, Seo Expert per djSoft, “sebbene Internet consenta di annullare le distanze, un elettrauto, una palestra o un albergo hanno un valore proprio se facilmente raggiungibili nella vita reale quanto su Internet. Le tecniche per avvicinare utenti e servizi territoriali esistono e offrono ottimi risultati”. I settori che possono trarre beneficio non sono solo quelli turistici, ma anche piccole aziende del manifatturiero, rivenditori, artigiani e commercianti. E, per i budget sempre più ristretti, può averne bisogno anche chi vive di pubblicità e di vendite: editori online, produttori di made in Italy e in generale il mondo Retail.

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