POLITECNICO DI MILANO

Flex Emba, il primo Executive Mba online

Il Mip del Politecnico di Milano lancia il nuovo master in Business administration che unisce contenuti proprietari con best practice e modelli selezionati dalla rete. Piattaforma made in Microsoft. Collaboration, sharing e rating le parole d’ordine di un’esperienza interattiva dedicata al senior management

Pubblicato il 29 Mag 2014

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Il Mip del Politecnico di Milano fa scuola sul fronte dell’e-learning. Il nuovo Flex Emba proposto dalla business school della Bovisa non è infatti una semplice declinazione online mba e in differita dell’offerta didattica rivolta a executive, manager e imprenditori attraverso i corsi serali e del week end. Si tratta di una piattaforma inedita e proprietaria (sviluppata insieme a Microsoft ma usabile in qualsiasi ambiente, dallo smartphone al desktop, indipendentemente dal sistema operativo) grazie alla quale sono garantite interattività, networking professionale e condivisione delle best practice a livello globale, ovunque ci si trovi. Questo è il vero valore di un corso di master mba online.

Alle tradizionali – anche se fa un po’ strano chiamarle così – classi virtuali, così come ai classici materiali didattici disponibili in download (organizzati nel caso del Flex Emba in 400 video-pillole da 15 minuti ciascuna), si affiancano infatti video-forum a cadenza settimanale, dove gli iscritti ai corsi dell’mba online possono argomentare e sviluppare i temi proposti dai docenti per l’appunto in videoconferenza. Gli strumenti di collaboration integrati nella piattaforma consentono di lavorare in tempo reale su file condivisi per portare a termine ricerche o progetti di gruppo, il cui work in progress e i cui risultati possono essere valutati sia dai professori che dai colleghi attraverso sistemi di rating e instant poll che ricordano quelli dei social network. A proposito di community e user generated content, altra caratteristica distintiva del nuovo prodotto è la presenza dei vari Facebook e Twitter sul template, progettato anche per garantire la massima flessibilità e visibilità delle attività pianificate. Non ultimo, la possibilità di integrare lezioni e materiali messi a disposizione dall’istituto con elementi provenienti dal mare magnum della Rete. Anzi, uno dei punti che i vertici del Mip hanno tenuto a precisare durante la conferenza di presentazione di stamani riguarda proprio la presa di consapevolezza del valore di un numero sempre maggiore di informazioni reperibili su Interner, sui social media e soprattutto sulle reti aziendali. Una sfida, ma anche una grande opportunità.

“La decisione di impostare il master sui criteri che abbiamo scelto è dipesa dall’identificazione di tre grandi trend”, ha spiegato Federico Frattini, direttore del Flex Emba. “In primis siamo andati incontro alle crescenti esigenze di smart working espresse dalle imprese. Se prima la tecnologia non permetteva di creare e gestire vere classi virtuali, oggi possiamo fare un’ottima attività formativa senza l’obbligo della presenza fisica. In secondo luogo abbiamo voluto prendere di petto un potenziale pericolo per chi fa il nostro lavoro: la ‘commoditizzazione’ dei contenuti di base in tema di business strategies. Ormai si possono trovare on line e gratuitamente moltissimi modelli di analisi proposti da professionisti competenti. Anziché ignorarne l’esistenza, preferiamo integrarli con i nostri corsi, contestualizzandoli e dando loro un valore aggiunto tramite un’accurata selezione. Ultimo trend, il P2P learning, attraverso il quale le aziende tendono a far emergere il valore dei propri prodotti o servizi promuovendo e condividendo i propri modelli di business e formazione. Questo lascia ampio spazio all’azione dei nostri partner”.

Il master on line, che costa esattamente come gli Emba tradizionali del Mip (28 mila euro, da pagare man mano che si acquistano le frequenze ai singoli corsi, del valore di 2 mila euro l’uno, e a cui si possono aggiungere insegnamenti opzionali da mille euro l’uno) ha comportato un investimenti di circa mezzo milione di euro, ripartito tra creazione di contenuti, con la completa ridefinizione dei format delle video-lezioni, e implementazione tecnologica, di cui come detto si è fatta carico Microsoft. “La struttura dei costi è completamente cambiata rispetto ai prodotti che abbiamo offerto finora”, ha detto Gianluca Spina, presidente del Mip. “e anche se dopo essere rientrati nell’investimento i costi per l’erogazione dei corsi risulteranno inferiori a quelli che sosteniamo per le lezioni degli altri master, abbiamo deciso di attribuire al Flex Emba lo stesso valore. Del resto il diploma che si consegue è il medesimo, il tempo necessario per conseguirlo anche (da un minimo di 18 mesi a un massimo di 36 mesi, ndr), e uguale sarà pure l’impegno che richiediamo ai partecipanti. Mentre”, sottolinea Spina, tempi e costi imputabili a logistica, spostamenti e disponibilità a scapito dell’attività lavorativa saranno abbattuti, a tutto vantaggio degli iscritti. Il messaggio che vogliamo sia recepito è che ora esistono tre declinazioni del master: quella serale, quella del week end e la più flessibile di tutte, quella digitale”.

Rimane da precisare qual è il target del Flex Emba, le cui iscrizioni sono già aperte e già quasi al completo. Spina e Frattini puntano a un pubblico senior, prevalentemente ceo e imprenditori che il cui profilo non corrisponda a quello dei cosiddetti nativi digitali. “La scelta più onerosa di investire su una piattaforma tecnologica che fosse familiare a manager e imprenditori non è casuale: vogliamo che i discenti, pur utilizzando uno strumento innovativo, si sentano a proprio agio, ritrovando gran parte delle funzionalità a cui sono abituati a gestire durante l’attività lavorativa. Ma il nostro obiettivo” chiosa Spina, “è raggiungere anche il pubblico femminile, la cui presenza nelle classi di formazione avanzata – vuoi per il numero ancora scarso di donne in posizioni manageriali, vuoi per gli impegni familiari che si aggiungono a quelli professionali – pesa in Italia per meno del 20%”.

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