SIRTI

Smart city e banda larga priorità Ue, Sirti: “L’Italia sfrutti bene le risorse”

La Commissione Europea mette sul piatto 3,6 miliardi di euro tra fondi europei e nazionali. José Mir: “Serve una finanza pubblica più attenta all’attribuzione di risorse e supportata da opportune normative legali e fiscali”

Pubblicato il 21 Ott 2014

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“Le reti a banda larga e ultralarga sono considerate risorse strategiche dalla Commissione Europea e attraverso la nuova programmazione europea 2014-2020, l’Italia potrà contare su 3,6 miliardi di euro di investimenti tra fondi europei e nazionali: questa è la premessa di José Mir, Direttore Marketing Strategico e coordinamento estero di Sirti. In Italia, ad oggi, sono attivi circa 37 milioni di smartphone e 8 milioni di tablet, quindi 45 milioni di dispositivi ad alto consumo potenziale di banda trasmissiva. Quest’ultima non sempre, però, viene sfruttata in modo efficiente, prosegue José Mir, come nel caso della richiesta di nuovi servizi che rendano la mobilità sostenibile, una richiesta di integrazione dei vari servizi, ad oggi troppo spesso frammentati, e non interoperabili tra loro, come è evidente nei tanti casi di incomunicabilità tra il servizio di mobilità offerto dal Comune e quello del capoluogo di Regione.

Questo nuovo “trend “è destinato ad amplificarsi in futuro, consentendo la realizzazione di servizi innovativi in diversi scenari applicativi, dalle Smart City e Smart Home con servizi efficaci ed efficienti, al miglioramento nella gestione delle risorse ambientali, allo streaming di programmi televisivi, sino all’erogazione di servizi di assistenza domiciliare. Le nuove tecnologie trasformano la città in un organismo vivente costituito da strati connessi funzionalmente dove l’inclusione è la strategia vincente. In questa logica, lo spazio urbano diventa il centro nevralgico “del fare rete”; in esso il cittadino viene servito nei suoi bisogni essenziali ed aiutato in modo rapido ed efficiente nell’adempimento dei propri doveri e allo stesso tempo in esso ritrova il pieno di una vita sociale, in cui le proprie esperienze relazionali sono amplificate, in una comunità che si estende dalla propria città ad altre città del Paese e ad altre città internazionali.

In questo scenario complesso, il ruolo delle aziende è quello di creare modelli sostenibili con la Pubblica Amministrazione, partnership strategiche ove sia chiaro a tutti cosa e come generare valore attraverso l’integrazione delle nuove tecnologie. I fattori abilitanti delle nostre città del futuro e dunque delle innovazioni restano le nuove reti di telecomunicazione; anche per la realizzazione delle reti a Banda Larga ci si avvale di tecnologiche di nuova generazione, dall’analisi del sottosuolo alle soluzioni di scavo che consentono una maggiore efficienza in termini di costi realizzativi ed un minor impatto ambientale, alla progettazione delle infrastrutture di rete fissa o mobile in logica georeferenziata integrata, che abilita un catasto unico degli asset e una più agevole manutenzione ed una più fluida evoluzione; sono soluzioni che utilizzano la tecnologia Machine-to-Machine (M2M) che consente una riduzione dei costi e un miglioramento dell’efficacia dei servizi.

Le reti del futuro sono reti intelligenti e integrabili in grado di garantire “l’internet delle cose” ossia il coordinamento efficace ed efficiente delle innovazioni tecnologiche. Di qui la necessità di una finanza pubblica attenta e partecipe con i suoi finanziamenti, supportata da un governo con le opportune normative legali e fiscali e con una gestione ottimale delle risorse a favore del rilancio economico del Paese. Il futuro che ci attende è sfidante, per le imprese, per il pubblico, per i poli universitari e in sostanza per tutti noi cittadini, perché costruire le smart city significa condivisione e metter a fattor comune le scelte intelligenti che permettano la trasformazione delle aree urbane; significa investire per il nostro presente ma ancor più per il futuro dei nostri figli e per riguadagnare una posizione di influenza strategica nello scenario di un’Europa che è sempre più parte delle nostre piazze e dei nostri cortili: uno scenario che diventa sostenibile solo attraverso l’innovazione, grazie alla quale sarà possibile razionalizzare e ottimizzare le risorse energetiche, ridurre le emissioni di carbonio, l’inquinamento e la congestione del traffico; gestire attraverso le tecnologie di nuova generazione l’intero processo di evoluzione da aree urbane a città “smart” metropolitane, in cui ai cittadini sarà ridata una centralità di ruolo affinché le possano vivere a misura d’uomo.

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