E-HEALTH

Telemedicina, debutta in Veneto il progetto Ue anti-depressione

Tra i 23 partner l’azienda Ulss 9 Treviso supportata da Arsenàl.it. Il direttore del Dipartimento di salute mentale, Favaretto: “Le nuove tecnologie sono un’opportunità anche in questo campo”

Pubblicato il 23 Gen 2015

Massimo Canorro

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La telemedicina funziona anche contro la depressione. “Ritengo sia indispensabile integrare strumenti innovativi nell’ambito di una relazione umana, tra medico e paziente, che rimane imprescindibile. In Italia permane un problema di cultura ed esistono una serie di pregiudizi nell’approccio alle nuove tecnologie, che invece devono essere considerate delle opportunità” dice Gerardo Favaretto, direttore del dipartimento di salute mentale azienda Ulss 9 Treviso, in riferimento al progetto europeo Mastermind, che ha l’obiettivo di studiare e sperimentare – sperimentazione che il dottor Favaretto seguirà in prima persona – una serie di servizi di telemedicina per la cura di pazienti adulti affetti da depressione. Forme depressive che, occorre ricordarlo, possono riguardare fino al 10% della popolazione in varie fasi della vita, costituendo un fenomeno dall’elevato impatto sociale.

Sono due, in particolare, i servizi che verranno implementati: quello telematico di terapia cognitivo-comportamentale e il servizio di cura collaborativa tra medici specialisti e medici di medicina generale attraverso l’utilizzo di sistemi di videoconferenza. Tra i 23 partner europei partecipa, appunto, l’azienda Ulss 9 Treviso, supportata da Arsenàl.it, che sperimenterà entrambi i servizi, coinvolgendo almeno 200 pazienti e 20 tra medici di medicina generale e specialisti.

“Miglioramento delle reti di comunicazione e applicazione degli strumenti per il paziente”: sono questi, secondo Favaretto, i due aspetti cardine del progetto. L’obiettivo che si vuole perseguire, infatti, è duplice: migliorare la collaborazione fra medici di medicina generale e servizi specialistici per la salute mentale, identificando e curando precocemente le forme depressive, e rendere disponibili forme di cura efficaci con modalità innovative e che possono consentire alle persone di gestire in autonomia i percorsi di terapia e favorire il superamento del problema (pur con il supporto di operatori dedicati).

La valutazione dei due trial sarà condotta utilizzando la metodologia Mast, già adottata nell’ambito di “Renewing health”, altra iniziativa europea avviata nel 2010 per lo sviluppo di servizi di telemedicina per persone affette da patologie croniche che in Veneto ha coinvolto 3.332 pazienti. Gli obiettivi sono offrire un supporto tecnologico al trattamento clinico della depressione, testare nuovi strumenti di sanità digitale a sostegno dei clinici e fornire evidenza scientifica ad un iter sperimentale grazie alla valutazione Hta (Health technology assessment). Complessivamente nella partnership europea i servizi per la salute mentale vengono sperimentati in 15 regioni, coinvolgendo 5.200 pazienti e 116 professionisti, basandosi su precedenti esperienze svolte in paesi come Danimarca, Olanda e Scozia.

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