MADE IN ITALY

Domini: “spariti” il 70% dei .it legati a pmi

Registro.it: nel 2014 cancellati molti siti, ma non è da sottovalutare la presenza delle imprese italiane sul web, superiore alla media europea: 2,8 milioni i domini registrati

Pubblicato il 14 Apr 2015

pmi-150402095438

Quasi il 70% dei domini. it di pmi sono stati cancellati dal web nel 2014, anche se il made in Italy su Internet continua a crescere: con 2,8 milioni di domini registrati si pone al di sopra della media europea. Lo scorso anno sono stati cancellati 495 mila domini, soprattutto riconducibili alle microimprese che hanno accusato maggiormente il colpo della crisi. I dati emergono da un’indagine del Registro. it, l’anagrafe dei domini internet italiani gestita dall’ istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa su un campione di 1.417 microimprese (società e liberi professionisti).

Oltre tre quarti del campione, dopo la cancellazione, non ha sostituito il suffisso italiano con un concorrente, anche se solo il 20% delle imprese ha cambiato vocazione dopo la chiusura del dominio. Altre ragioni della cancellazione riguardano i costi ritenuti troppo alti, l’utilizzo di alternative o la ricerca di una diversa connotazione di immagine, il mancato riscontro dei vantaggi ipotizzati. “La cancellazione del proprio dominio – dice Domenico Laforenza, direttore del Registro. it e dell’ Iit-Cnr – è una strategia comunque sbagliata, perché’ porta alla perdita dell’ identità nella rete e si traduce anche nell’abbandono della comunità costruita attorno al dominio collegato a un marchio, a un servizio, a un prodotto. La difficoltà economica non è una buona motivazione per privarsi di un servizio che ha costi contenuti e rappresenta la vetrina della propria azienda sul web”.

Secondo Anna Vaccarelli, responsabile relazioni esterne del Registro.it, “è necessario avvicinare il mondo delle imprese all’ utilizzo consapevole e produttivo della rete e per diffondere le competenze digitali tra le imprese italiane abbiamo aderito a Digitaly, progetto che vede coinvolti insieme a noi Cna, Amazon, Google e Seat Pagine Gialle: gireremo l’Italia per formare gli imprenditori, raccontando l’ importanza di avere un nome a dominio per affermare la propria identità digitale e proteggere il proprio marchio”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati